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Powersoft analizza shortlist per primo M&A. Lastrucci: valorizzazione in Borsa ora più adeguata

Finanza
Powersoft analizza shortlist per primo M&A. Lastrucci: valorizzazione in Borsa ora più adeguata
(Teleborsa) - Dopo il rally degli ultimi tempi a Piazza Affari, con il titolo che segna +103% negli ultimi 6 mesi e +45% da inizio 2024, Powersoft è diventata la terza azienda per capitalizzazione di mercato dell'intero Euronext Growth Milan (EGM), il segmento di Borsa italiana dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita. A spingere le azioni dell'azienda di Scandicci (Firenze) - leader nei sistemi di amplificazione audio, trattamento del segnale e sistemi di trasduzione per il settore pro-Audio - è stata anche l'aggiudicazione di commesse con importanti realtà mondiali: dalla fornitura di soluzioni di amplificazione all'avanguardia per Sphere, l'arena di intrattenimento nuova generazione di Las Vegas (USA), alla collaborazione tecnologica con Ferrari, per migliorare l'esperienza della casa automobilistica di Maranello in ambito audio, minimizzando i consumi energetici e garantendo benefici in termini di efficienza, affidabilità e qualità del suono. Il prossimo catalyst per il titolo potrebbe essere la prima acquisizione, che l'azienda sta cercando di mettere a segno fin dalla sua quotazione sull'ex AIM Italia nel dicembre 2018.

"Ci siamo quotati non tanto per raccogliere denaro in Borsa, perché non ne avevamo bisogno e non ne abbiamo bisogno nemmeno ora, ma con l'obiettivo di cambiare un po' pelle, di diventare un'azienda "managerializzata" e "sfamiliarizzata", e per presentarci in un certo modo al mercato nel caso di operazioni straordinarie", dice a Teleborsa il co-fondatore e amministratore delegato Luca Lastrucci. "Il Covid e una serie di altri ritardi hanno frenato il primo M&A, per il quale ci scontriamo anche con la difficoltà di trovare dei target adeguati e interessanti - racconta - Purtroppo il mercato dell'audio professionale è abbastanza di nicchia e noi non vogliamo comprare un'azienda che possa essere in conflitto con i nostri clienti o che abbia dei prodotti non complementari o di standard inferiore rispetto ai nostri".

Sebbene non ci siano certezze sul fatto che un'operazione vada in porto, "ultimamente abbiamo una shortlist su cui stiamo lavorando e abbiamo anche preso un manager che viene da una grossa multinazionale, con 30 anni di esperienza e decine di acquisizioni alle spalle, per supportarci in questo processo - dice l'AD - In questo momento siamo nel momento dell'analisi della shortlist e, se ci saranno i presupposti, faremo di tutto per finalizzare un'operazione".

Il primo M&A, da realizzare sicuramente anche carta contro carta, permetterebbe a Powersoft di incrementare il flottante, che attualmente è al 21% ed è stato sempre un elemento sul quale gli investitori credevano si potesse fare di più. "Non è che posso aumentare il flottante per far contenti gli investitori, perché allo stesso tempo svendo di fatto il valore dell'azienda", dice Lastrucci, evidenziando che "siamo partiti con una valutazione non adeguata a quello che era il valore di Powersoft; ne eravamo consapevoli, abbiamo deciso comunque di andare avanti e di rimanere in Borsa, poi con il lavoro e i risultati finanziari abbiamo attirato più attenzioni e oggi otteniamo un apprezzamento che inizia a essere un po' più adeguato a quello che è la realtà di Powersoft".

Ancora presto per pensare a un translisting, secondo l'AD: "Se volessimo passare allo STAR dovremmo avere un 35% di flottante, quindi c'è un salto troppo importante in questo momento - a meno che appunto un'operazione di acquisizione non cambi lo scenario - mentre credo che un passaggio su Euronext Milan, anche se più facile, abbia meno senso".

Intanto, continua la crescita organica, con Lastrucci che si dice fiducioso di ottenere una crescita soddisfacente anche nel 2024 e nel 2025, con le condizioni di mercato che stanno tornando alla situazione pre-pandemia. "Il 2023 è stato particolarmente impegnativo, ma anche particolarmente soddisfacente, perché abbiamo ancora avuto il problema dello shortage della componentistica elettronica, quindi abbiamo fatto un gran lavoro per trovare materiale sul mercato, riprogettare i prodotti e spedirli - racconta l'imprenditore - Però abbiamo lavorato su un backlog di ordini acquisito nel 2022, in quanto non avevamo praticamente capacità di acquisire altri ordini. Nel 2024, siccome lo shortage della componentistica elettronica si è ridotto e sta tornando un po' alla normalità pre-covid, il mercato si sta ristabilendo con lead time che non sono più di un anno o un anno e mezzo, ma il cliente si aspetta di avere i prodotti consegnati in massimo tre mesi o sei mesi quando sono prodotti particolari".

Powersoft sta anche gradualmente spostando posizionamento e offerta. "Saremo sempre fornitori, ma quello che stiamo facendo è un passaggio da un'azienda di prodotto a un'azienda di soluzioni, aggiungendo al nostro catalogo altri componenti per arrivare a fornire un ecosistema completo di soluzioni - dice l'AD - In questo senso, abbiamo già delle soluzioni complete per il mondo retail, ma vogliamo proporre soluzioni più evolute anche per altri tipi di mercati. Abbiamo lanciato Unica, una nuova generazione di piattaforme di amplificatori basati su cloud, ma anche MyUniverso, una piattaforma cloud che consente di connettere tutti i prodotti Powersoft per poterli monitorare e controllare da remoto, e poi anche fornire servizi a valore aggiunto".

La crescita passa anche per l'espansione internazionale. "Gli Stati Uniti sono l'area geografica più importante, infatti da 19 anni abbiamo la nostra azienda là con una quindicina di dipendenti, perché quello americano è il mercato più importante e strategico - afferma Lastrucci - Ma ci sono anche due altri mercati su cui ci siamo già mossi, ovvero Cina e Giappone. Lì abbiamo i nostri distributori, importanti e storici, ma abbiamo deciso - essendo questi paesi strategici per il futuro - di aprire degli uffici di rappresentanza. Nel 2020 abbiamo aperto l'ufficio di rappresentanza in Cina e a luglio 2022 anche l'ufficio di rappresentanza in Giappone. Abbiamo dei dipendenti nei due paesi perché vogliamo conoscerli meglio e capire dove ci possono essere spazi di crescita per il futuro".
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