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Scuola, Anief: progetti Pnrr a rischio se non si confermano gli Ata fino a giugno e non si riduce la precarietà

Economia
Scuola, Anief: progetti Pnrr a rischio se non si confermano gli Ata fino a giugno e non si riduce la precarietà
(Teleborsa) - “La Scuola italiana ha ricevuto dall’Unione europea importanti finanziamenti tramite il Pnrr, ma l’organizzazione per realizzarli non è stata mai adeguata e se non si fanno modifiche in corsa rischiamo fortemente di fallire gli obiettivi: per evitarlo, il sindacato Anief ha presentato alla Quinta Commissione della Camera dei deputati dieci specifiche proposte di emendamento sull’Istruzione pubblica al decreto legge 19/24 Pnrr”: lo dichiara oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.

“I nodi da sciogliere per gestire con efficacia i progetti in atto – spiega Pacifico – riguardano innanzitutto la carenza di personale: se una cattedra su quattro va ai precari è chiaro che c’è qualcosa che non va e che quindi bisogna intervenire sul reclutamento andando ad assumere i giovani e precari direttamente da Gps e non obbligando più i docenti e il personale Ata a lavorare a scuola fino quasi a 70 anni. Limitarsi, come prevede il dl 19/2023 Pnrr, all’articolo 14, comma 7, a utilizzare i posti residuali dalle singole procedure concorsuali per le successive assunzioni tra il 2024 e il 2026, così da rispettare il target di 70mila nuove immissioni in ruolo previsto dallo stesso Piano nazionale di ripresa e resilienza, sappiamo da subito che è una decisione che non risolve il problema della supplentite scolastica”.

“Come pure non è ammissibile – continua Pacifico - che al personale Ata aggiuntivo proprio per dare supporto al Pnrr non venga prorogato il contratto almeno fino al termine delle lezioni di quest’anno. Giusto ieri, durante il tavolo tecnico permanente tra l'Unità di Missione e i sindacati di comparto, è stato comunicato dalla parte pubblica che le risorse ci sono ma non riusciamo a utilizzarle, nemmeno per il rinnovo di alcune migliaia di unità di personale ausiliario assunto dallo scorso autunno con contratti fino al 15 aprile prossimo. Eppure parliamo di personale insostituibile per il servizio offerto dalle scuole ed è inconcepibile che i contratti terminino tra meno di un mese, anche perché vi sono delle criticità relative al cronoprogramma delle scuole davvero troppo stringente per la rendicontazione da effettuare entro i primi giorni del prossimo mese, oltre che l’elevata mole di adempimenti ormai esistente in pianta stabile nei nostri istituti”.

“Invece di semplificare le procedure per alleggerire il carico di lavoro enorme gravante sulle segreterie scolastiche e di uniformare a livello nazionale le indicazioni fornite dagli uffici scolastici, si lascia tutto sulle spalle delle scuole e addirittura si toglie personale. Questi provvedimenti, uniti alla sempre più necessaria introduzione di una ‘finestra’ specifica per l’anticipo pensionistico per il personale della scuola particolarmente esposto al burnout, fanno parte del pacchetto di richieste presentate alla Quinta Commissione di Montecitorio: la speranza è che stavolta la politica comprenda che non c’è più tempo da perdere e approvi le nostre istanze salva-scuola”, conclude il sindacalista leader dell’Anief.
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