(Teleborsa) - Nei mesi scorsi
l’economia globale ha continuato a espandersi, nonostante il tono ancora restrittivo della politica monetaria in molti paesi e l’incertezza provocata dalle tensioni e dai conflitti in atto in più regioni del mondo. E' quanto emerge dalle considerazioni finali del Governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta.
Le prospettive a breve termine rimangono tuttavia deboli.
Nel 2024 il prodotto mondiale
crescerebbe del 3 per cento, sensibilmente sotto la media dei primi vent’anni di questo secolo.
I
rischi sull’evoluzione congiunturale, a lungo orientati in senso negativo,
si stanno riequilibrando. La disinflazione in corso a livello globale prefigura un allentamento delle condizioni monetarie, con tempi diversi nelle principali economie.
Per i
paesi più poveri la dinamica produttiva registrata dal 2019 non è stata nel complesso sufficiente a ridurre i divari di benessere rispetto a quelli più ricchi; in molti casi
l’elevato servizio del debito ha generato
condizioni di vulnerabilità. L’insolvenza di uno o più di questi paesi avrebbe effetti sistemici globali presumibilmente limitati, ma una gestione disordinata delle crisi avrebbe conseguenze gravi per le economie coinvolte e potrebbe alimentare dispute geopolitiche.
Nei prossimi anni l’economia mondiale risentirà di una
dinamica contenuta della produttività in molte aree, dell’esaurirsi degli stimoli fiscali introdotti per contrastare la pandemia e – soprattutto – di relazioni internazionali che non accennano a rasserenarsi. Secondo il Fondo monetario internazionale, la crescita globale resterebbe intorno al 3 per cento fino alla fine del decennio.