(Teleborsa) - "C'è una forte preoccupazione dell'industria manifatturiera italiana per gli attuali prezzi dell'energia che hanno raggiunto dei livelli oggettivamente molto preoccupanti". È un "grido di allarme di grande preoccupazione" quello che lancia
Aurelio Regina, delegato di Confindustria per l'Energia, nel corso di un'audizione in Commissione alla Camera sul decreto legge Pnrr-emergenze.
Nel dettaglio
Regina ha sottolineato che "il gap con la Germania è superiore al 30%, è all'80% con la Spagna e al 78% con la Francia. Sono livelli significativi – ha detto – che pongono l'industria manifutteriera italiana in forte difficoltà nella competizione".
Confindustria valuta che
"l'impatto su famiglie e imprese" per gli aumentati prezzi del gas e dell'energia elettrica, è di
"oltre 10 miliardi di euro. Sono vanificate le misure della manovra volte a migliorare il potere d'acquisto".
Regina ha spiegato che oggi nella formazione del prezzo "prevale il prezzo alla produzione di energia al marginale, che per noi significa il termoelettrico. Questo – ha concluso – penalizza lo sforzo in energie rinnovabili se non saremmo capaci di disaccoppiare le fonti rinnoivabili dal prezzo del gas".