Angiodynamics

Sottotono Angiodynamics, che chiude la seduta con un calo dell'1,76%. L'esordio è stato debole per il titolo che ha avviato la giornata a 6,17 USD sopra il bottom della sessione precedente per poi deteriorare la propria performance nel corso della riunione e terminare ancor peggio a 6,13 sul livello più basso della seduta. L'analisi settimanale del titolo rispetto al Nasdaq 100 mostra un cedimento rispetto all'indice in termini di forza relativa di Angiodynamics, che fa peggio del mercato di riferimento.

Per il medio periodo, le implicazioni tecniche assunte da Angiodynamics restano ancora lette in chiave positiva. Gli indicatori di breve periodo evidenziano una frenata della fase di spinta in contrasto con l'andamento dei prezzi per cui, a questo punto, non dovrebbero stupire dei decisi rallentamenti della fase rivalutativa in avvicinamento a 6,26. Il supporto più immediato è stimato a 6,06. Le attese sono per una fase di assestamento tesa a smaltire gli eccessi di medio periodo e garantire un adeguato ricambio delle correnti operative con target a 5,99, da raggiungere in tempi ragionevolmente brevi.

La rischiosità di Angiodynamics risulta essere piuttosto elevata a conferma dell'elevato scostamento esistente tra i prezzi nell'ultimo periodo. L'investimento appare dunque appropriato a coloro che, consapevoli del rischio di ingenti perdite, propendono per elevati guadagni. I volumi giornalieri risultano sotto tono a 273.504, inferiori dunque alla media mobile dei volumi ad un mese pari a 389.432.