(Teleborsa) - I ministri delle Finanze dell'Unione europea hanno dato l'ok a nuove norme in materia di trasparenza fiscale applicabili a tutti i prestatori di servizi che agevolano le operazioni in
cripto-attività per i clienti residenti nell'Unione. Secondo quanto riporta un comunicato diffuso al termine dell'
Ecofin, le nuove norme integrano il regolamento relativo ai mercati delle cripto-attivita' (MiCA) e il regolamento sui
trasferimenti di fondi e sono pienamente in linea con l'iniziativa dell'Ocse sul quadro per la comunicazione delle cripto-attività.
Una
tassazione equa ed efficace, si legge, è fondamentale per garantire entrate per gli investimenti e i servizi pubblici e nel contempo pone le basi per un contesto imprenditoriale in cui l'innovazione possa prosperare. Le autorità fiscali, tuttavia, non dispongono attualmente delle informazioni necessarie per monitorare i proventi ottenuti utilizzando cripto-attività, che sono facilmente scambiate a livello transfrontaliero. Questo limita fortemente la loro capacità di garantire che le
imposte siano effettivamente pagate, il che comporta perdite ingenti di
gettito fiscale per i cittadini europei.
La direttiva migliorerà la capacita' degli Stati membri di individuare e contrastare la
frode, afferma l'Ue, l'
evasione e l'
elusione fiscali, imponendo a tutti i prestatori di servizi per le cripto-attività stabiliti nell'Ue, indipendentemente dalle loro dimensioni, di comunicare le operazioni di clienti residenti nell'Unione. L'ambito di applicazione della direttiva aggiornata è inoltre stato esteso agli obblighi di segnalazione degli istituti finanziari per quanto riguarda la
moneta elettronica e le
valute digitali della banca centrale e allo scambio automatico di informazioni sui ruling preventivi transfrontalieri utilizzati dalle persone fisiche.
I nuovi obblighi di segnalazione sulle cripto-attività, la moneta elettronica e le valute digitali delle banche centrali entreranno in vigore il primo gennaio 2026. L'adozione definitiva delle nuove norme sarà possibile dal momento in cui sarà disponibile il parere consultivo del Parlamento europeo.
Contestualmente, con provvedimento separato gli Stati membri dell'Ue hanno modificato la lista delle "
giurisdizioni non cooperative a fini fiscali", aggiungendo
Antigua e Barbuda,
Belize e
Seychelles "poiché – recita una nota – non sono state in grado di applicare correttamente le norme di trasparenza fiscale, come valutato dal forum globale sulla trasparenza e lo scambio di informazioni a fini fiscali".
Con l'aggiornamento nella lista compaiono
16 giurisdizioni: Anguilla, Antigua e Barbuda, Bahamas, Belize, Figi, Guam, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini americane, Palau, Panama, Russia, Samoa, Samoa americane, Seychelles, Trinidad e Tobago e Vanuatu. Altre 14 giurisdizioni figurano attualmente nell'allegato II sulla base degli impegni assunti per migliorare la loro buona governance fiscale. L'Ue, si legge, monitorerà attentamente tali impegni per assicurarsi che vengano rispettati.