(Teleborsa) -
Ci sono segnali che le prospettive globali hanno iniziato a migliorare, anche se la crescita rimane modesta. L’impatto delle
condizioni monetarie più restrittive ha un impatto soprattutto sui mercati immobiliare e creditizio, ma l’attività globale si sta dimostrando relativamente resiliente,
l’inflazione sta scendendo più rapidamente di quanto inizialmente previsto e la fiducia del settore privato sta migliorando. E' quanto emerge dall'
Economic Outlook 2024 dell'OCSE pubblicato questa mattina.
La crescita globale nel 2023 è continuata, nonostante il freno esercitato dalle condizioni finanziarie più restrittive e da altri fattori avversi, tra cui l'aggressione della Russia contro l’Ucraina e l’evoluzione del conflitto in Medio Oriente. La crescita del
PIL globale è prevista
al 3,1% nel 2024 ed al 3,2% nel 2025, con pochi cambiamenti rispetto al 3,1% del 2023.
"Si tratta di un dato più debole di quello osservato nel decennio precedente la crisi finanziaria globale - spiega l'OCSE - ma vicino ai tassi di crescita potenziali attualmente stimati nei paesi avanzati e nelle economie di mercato emergenti".
Gli sviluppi continuano a divergere tra i paesi, con risultati più deboli in molte economie avanzate, soprattutto in Europa, controbilanciati dalla forte crescita negli Stati Uniti e in molte economie di mercato emergenti. La crescita
dell'Area Euro è attesa allo 0,7% nel 2024 ed all'1,5% nel 2025.
Francia ed Italia avranno una crescita entrambe dello 0,7% quest'anno e rispettivamente dell'1,3% e dell'1,2% il prossimo, mentre la
Germania evidenzierà tassi più modesti (+0,2% nel 2024 e +1,1% nel 2025). Gi
USA cresceranno del 2,6% quest'anno e dell'1,8% il prossimo e la
Cina del24,9% e del 4,5% nel biennio.
Gli squilibri tra domanda e offerta nei mercati del lavoro - spiega l'OCSE - si stanno attenuando, con la disoccupazione che rimane ai minimi storici o è prossima. I redditi reali hanno iniziato a migliorare man mano che l’inflazione si modera e la crescita del commercio è diventata positiva.
Quanto all'inflazione, quella complessiva
è scesa rapidamente nella maggior parte delle economie nel corso del 2023, spinta al ribasso dalle politiche monetarie restrittive, dai prezzi energetici più bassi e dal continuo allentamento delle pressioni sulla catena di approvvigionamento. Anche
l’inflazione dei prezzi alimentari
è scesa drasticamente nella maggior parte dei paesi, poiché i buoni raccolti per colture chiave come il grano e il mais hanno visto i prezzi scendere rapidamente dai massimi raggiunti dopo l’inizio della guerra in Ucraina. L’inflazione dei prezzi dei beni è generalmente diminuita, ma l’inflazione dei prezzi dei servizi è stata più vigorosa, rimanendo ben al di sopra delle medie pre-pandemia nella maggior parte dei paesi.