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Ma l'incertezza no!



Dall'inizio di agosto esiste soltanto un argomento, quello della manovra finanziaria del nostro meraviglioso paese.

Dobbiamo tenere i conti in ordine e quindi l'Europa ci chiede di intervenire per rispettare gli impegni assunti in passato: limitare il deficit pubblico e ridurlo gradualmente, forse (utopia?) arrivare al pareggio tra entrate e spesa. Ma questo sarà un problema futuro, come ci possiamo comportare oggi?

Il governo ha stabilito che la manovra dovrà essere di 45 miliardi di Euro. Non entro nel merito dei numeri, chi fa i conti ne sa molto più di me. Quello di cui vorrei discutere è dell'incertezza in cui viviamo.

E' stata annunciata una manovra, sono stati illustrati i suoi punti e da quel momento è scoppiato l'inferno. Siamo ormai alla decima revisione, andiamo avanti ed indietro, si taglia e si rimette.

Sono un uomo di mezza età, ho visto cambiare le regole del mondo, cadere il muro di Berlino, ridisegnare le geografie mondiali del potere. I nuovi valori, le aspettative ed i modelli: mi adeguo a tutto, ma ad una cosa no, non sono ancora pronto.
Chi comanda deve decidere, dopo aver bene valutato, e poi andare avanti senza esitazione. Chi sta in cabina di regia è solo, non deve cercare medaglie ed approvazione: deve fare, magari sbagliare e forse andare a casa, ma non mostrare incertezze.

E' una regola chiara e semplice. Il bambino cerca regole dal genitore, il soldato ordini dai propri superiori, il navigante nel buio non guarda forse fiducioso al faro? Vi prego, diteci cosa avete scelto, siamo un popolo operoso, lo faremo.

Abbiamo accettato che venissero disattesi referendum per i quali abbiamo votato, accettiamo che i nostri vicini non paghino le tasse e ci sfottano, ma per favore non mostrateci incertezze.

Certo, mi piacerebbe un paese in cui tutti pagassimo le tasse, in cui i giudici fossero responsabili del loro operato e ci fosse la separazione delle carriere. Sarei felice che le province fossero eliminate. Mi piacerebbe poter scaricare, come in altri paesi, molte spese e sarei il primo controllore degli evasori. Mi piacerebbe che si riducessero i costi della politica ed il numero dei parlamentari. Avrei preferito una manovra più strutturale di risparmio e non di sacrifici.

E tante altre cose mi piacerebbero che sembrano semplici, ma che non fate.
Però ve lo chiedo per favore, mostrateci una strada e percorretela fino in fondo!

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