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Abbiate coraggio! La cuccagna è finita

A Genova non è venuto giù solo un ponte, ma il Bengodi del Ventennio Mercatista

Abbiate coraggio! Immaginate che cosa sarebbe successo se a crollare fosse stato un ponte gestito dall’Anas, o da una qualsiasi istituzione pubblica. Una canea urlante avrebbe dato addosso al Ministro, al Direttore generale, al Sindaco, denunciando lo sfascio.

Gli avvoltoi mercatisti si sarebbero avventati sulla preda: "Basta con questi poteri pubblici inefficienti, incapaci di tutelare anche la stessa vita dei cittadini!" Bisogna privatizzare, affidare al mercato, alla sana economia fondata sulla competizione, le infrastrutture vitali per la collettività!

Ed ancora, martellando sulla stampa e strappando sempre nuovi brandelli alla preda: "Basta con le corruttele, basta con le inefficienze, basta con un sistema che costa miliardi alla collettività".

La linea di resistenza, dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova, è davvero curiosa: l’infrastruttura era sotto costante monitoraggio, i tecnici del Ministero erano al corrente di tutto. Già, bisogna trovare un foglio di carta, con timbri e firme che sollevi da ogni responsabilità i privati: i profitti sono tutti loro, ma quando ci sono problemi è meglio farsi dare una manleva.

Abbiate coraggio! Fatevi i conti di quanto ha incassato lo Stato con le privatizzazioni, e di quanto invece hanno incassato di dividendi in vent’anni coloro che hanno acquisito le proprietà pubbliche. Autostrade fu ceduta ad un prezzo pari alla metà dei profitti del primo anno di esercizio successivo alla cessione. E dove sono stati reinvestiti i profitti? In acquisizioni, in giro per l’Europa, Gran parte dei soldi pagati con i pedaggi non sono andati alla costruzione di altre tratte, al miglioramento della rete esistente ma alla creazione di una delle più grandi società autostradali private mondiali.

Abbiate coraggio! Chiedetevi che cosa ne è dell’Ilva, risanata e messa a nuovo prima di cederla ai privati, che hanno fatto utili per miliardi di euro, per anni ed anni, senza adempiere agli obblighi previsti dalle AIA, le Autorizzazioni Integrate Ambientali.

Abbiate coraggio! Chiedetevi quanti miliardi di euro continuano a distribuire le banche che sono state privatizzate, da Unicredit a Banca Intesa, mentre quando c’è da salvarle è dovuto intervenire lo Stato, come è successo con il Monte dei Paschi di Siena. E mai nessuno che si chieda perché alle Banche Popolari Venete fu richiesta una ricapitalizzazione forzata nel momento più drammatico di una crisi economica e finanziaria senza paragoni.

Abbiate coraggio! Guardate dove sono andati la gran parte dei soldi pagati per la gestione dei conti dai correntisti delle banche, per i pedaggi pagati degli automobilisti per andare in autostrada, per le bollette pagate dagli utenti dei servizi elettrici che incorporano oneri di sistema mostruosi e che remunerano ogni tipo di rendita privata, per i biglietti aerei pagati dai viaggiatori che dovrebbero servire a migliorare gli scali aerei.

A Genova non è venuto giù solo un ponte, ma il Bengodi del Ventennio Mercatista.

Abbiate coraggio! La cuccagna è finita

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