C'è da dire che le
previsioni economiche per l'Europa non sono affatto rosee, soprattutto a causa dell'andamento del
commercio con l'estero, con i saldi virati in negativo per via degli alti costi delle importazioni energetiche.
In Italia, infatti, nel periodo gennaio-novembre 2022, il saldo della bilancia commerciale è stato passivo per 32 miliardi di euro, trainato dei passivi di 39 miliardi per le importazioni di petrolio e di 57 miliardi per quelle di gas, che assommano a 96 miliardi. L'attivo di 92 miliardi di euro delle attività manifatturiere non ha compensato il passivo energetico. E' dunque una situazione estremamente preoccupante.
In Giappone, i dati del commercio estero sono ugualmente negativi: il deficit commerciale di dicembre si è attestato a 1,45 trilioni di yen, pari a 11,29 miliardi di dollari, proseguendo la serie di deficit iniziata 17 mesi fa. Per l'intero 2022, il Giappone ha registrato un deficit commerciale di 19,97 trilioni di yen, il secondo deficit annuale consecutivo e il più grande dal 1979.
Non ci sono ragioni economiche sufficienti per ritornare sull'Euro e sullo Yen, ma solo finanziarie: gli investitori sembrano avere fretta di incassare i guadagni fatti in questi anni con la rivalutazione del dollaro. E devono vendere dollari prima che il rallentamento delle principali economie occidentali, americana, europea e giapponese, si manifesti in modo vistoso. Si terranno liquidi.
Euro e Yen in rialzo, nonostante le difficoltà di Europa e Giappone Perché abbandonare il dollaro?(Foto: sarayutsy | 123RF)
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