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Perché abbandonare il dollaro?

Euro e Yen in rialzo, nonostante le difficoltà di Europa e Giappone


Occorre intuire quali fattori possano aver cambiato così nettamente l'orientamento degli investitori.

Visto che le elezioni di Midterm si sono tenute solo il 6 novembre, dovrebbe escludersi che le sole previsioni di un possibile ritorno della maggioranza ai Repubblicani possa aver determinato questo cambio. E poi, i risultati del Senato hanno consentito ai Democratici di mantenere un equilibrio a proprio favore.

Molto più probabilmente può aver influito l'andamento negativo di Wall Street, con l'indice S&P 500 che è sceso repentinamente dai 4300 punti di metà agosto ai 3590 di fine settembre. Il Nasdaq aveva fatto altrettanto, cadendo dal picco di oltre 13.000 punti di metà agosto ai minimi intorno ai 10.400 punti dei primi di ottobre.

Il fatto è che, nonostante l'andamento riflessivo di Wall Street, l'aumento dei tassi avrebbe dovuto mantenere assai elevato l'interesse degli investitori per i titoli del Tesoro americano, che è cresciuto continuamente a partire dal 2020, fino a toccare il picco del 4,050% registrato il 1° ottobre 2022. Da allora il tasso è sceso, fino a toccare in questi giorni il 3,47%.

C'è stato un ritiro degli investimenti stranieri sui titoli del Tesoro americano: rispetto ai 7.546 miliardi di dollari di detenzioni complessive che erano state registrate ad agosto 2022, si è scesi fino a 7.274 miliardi di novembre, con un decremento di 272 miliardi di dollari. Le detenzioni del Giappone sono scese dal picco di 1.236 miliardi di giugno ai 1.082 miliardi di novembre. Quelle della Cina sono continuate a diminuire, scendendo di 100 miliardi secchi tra agosto e novembre 2022, essendo passate da 972 a 870 miliardi di dollari.
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