Facebook Pixel
Milano 17:35
34.249,77 +0,91%
Nasdaq 22:00
17.718,3 +1,65%
Dow Jones 22:02
38.239,66 +0,40%
Londra 17:35
8.139,83 +0,75%
Francoforte 17:37
18.161,01 +1,36%

Esportiamo cervelli e pensionati. Importiamo braccianti e badanti

L'Italia ha un modello socioeconomico sconclusionato


Questa strategia ha deformato l'atteggiamento delle imprese, che hanno puntato tutto sull'abbattimento dei salari anziché sulla innovazione dei processi produttivi che porterebbero all'identico risultato mediante investimenti in innovazione di impianti e nuove tecnologie. E quando si lamentano della carenza di professionalità elevate, trascurano il fatto che c'è una concorrenza internazionale sul fattore lavoro. I ragazzi italiani ormai preferiscono andare a lavorare all'estero, con stipendi più elevati.

La reazione imprenditoriale è sempre la stessa: si chiede la riduzione del cuneo fiscale, il che significa maggior salario netto in busta paga a parità di costi per l'impresa e minor gettito fiscale; più flessibilità nei contratti; più immigrazione a basso costo.

Il sistema che è stato messo in campo è autodistruttivo, nonostante i correttivi introdotti per ridurre l'imposizione fiscale nei confronto di chi rientra o viene a lavorare in Italia con provenienza dagli altri Paesi della Ue: mentre "esportiamo" la capacità produttiva dei giovani cervelli che all'estero guadagnano di più, e la capacità di spesa dei pensionati che pagano meno tasse in Paesi stranieri come il Portogallo o la Tunisia, "importiamo" manodopera poco qualificata.

Abbiamo messo in piedi un modello che penalizza gli investimenti e l'impiego di personale qualificato. Un sistema che si basa sul precariato, a salari sempre più bassi.

Bisogna detassare gli investimenti, non i bassi salari.

L'Italia ha un modello socioeconomico sconclusionato

Esportiamo cervelli e pensionati,

Importiamo braccianti e badanti

(Foto: © lucadp / 123RF)
Condividi
"
Altri Editoriali
```