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La Crimea vota e dice sì all’annessione

Politica
La Crimea vota e dice sì all’annessione
(Teleborsa) - Con affluenza alle urne di oltre l’80%, la Crimea vota in massa per il referendum sulla secessione dall’Ucraina e sceglie l’annessione alla Russia. Hanno votato oltre 1,5 milioni di aventi diritto, il 58 % è di etnia russa. Mosca e Kiev siglano per il momento la tregua fino al 21 marzo, mentre il premier della Repubblica di Crimea, Aksyonov, annuncia la partenza per Mosca per concordare i tempi dell'annessione.

Subito dopo la diffusione del risultato, la Casa Bianca ha respinto il risultato del referendum sull'adesione alla Russia, che sancisce la secessione dall'Ucraina di Kiev. Gli Stati Uniti hanno detto che ora Mosca affronterà "costi crescenti" per l'intervento militare e la violazione del diritto internazionale.

Poco prima degli Usa, una dichiarazione congiunta del presidente della Ue Herman Van Rompuy e del presidente della Commissione Ue José Barroso, manifestava un secco rifiuto per il risultato del voto referendario in Crimea "perché illegale". "La soluzione alla crisi in Ucraina deve essere basata sull'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina, nel quadro della costituzione ucraina così come alla stretta aderenza degli standard internazionali", affermano Barroso e Van Rompuy, che definiscono il referendum in Crimea "contrario alla costituzione ucraina e al diritto internazionale". Gli stessi vertici dell’Unione fanno poi rilevare che " "solo lavorando insieme attraverso il processo diplomatico, incluse le discussioni dirette tra i governi dell'Ucraina e della Russia, possiamo trovare una soluzione alla crisi. L’Unione Europea ha una responsabilità speciale per la pace, la stabilità e la prosperità in Europa e continuerà a perseguire questi obiettivi usando tutti i canali disponibili".
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