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L'OCSE crede nell'Italia. Alzate nuovamente le stime sul PIL

Economia
L'OCSE crede nell'Italia. Alzate nuovamente le stime sul PIL
(Teleborsa) - L'OCSE crede nella ripresa dell'Italia ritoccando nuovamente al rialzo le stime sul PIL tricolore nell'ultimo rapporto annuale sulla Penisola presentato oggi a Roma.

L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo prevede ora per il Bel Paese un Prodotto Interno Lordo in crescita dello 0,4% nel 2015 e dell'1,3% nel 2016.

Si tratta di un lieve miglioramento rispetto a quanto prospettato lo scorso 6 novembre.

Più in ritardo la ripresa del mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione che segnerà una limatura al 12,3% quest'anno (dal 12,4% del 2014) e un calo più deciso all'11,8% il prossimo.

Anche il deficit/PIL continuerà a scendere portandosi al 2,7% nell'anno in corso rispetto al 3% del 2014, e all'1,8% nell'anno seguente.

Il debito, però, proseguirà la sua corsa al rialzo con l'indebitamento lordo, calcolato secondo i parametri europei, che salirà al 132,8% quest'anno (dal 130,6% del 2014) e al 133,5% nel 2016.

L'OCSE si è soffermata sull'importanza delle riforme. Quelle già annunciate consentiranno di aggiungere 3,4 punti percentuali in
più, nei prossimi cinque anni, alla ricchezza del Paese espressa in termini di PIL, e 6,3 punti in 10 anni.

In particolare l'Organizzazione con sede a Parigi ha promosso il Jobs Act e la norma che abolisce il reintegro per i licenziamenti, spiegando che stimolerà la creazione di posti di lavoro e ridurrà i costi reali dei licenziamenti.

L'OCSE ha poi puntato il dito sull'importanza della riduzione della corruzione e consigliato la creazione di una bad bank pubblica per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati.
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