(Teleborsa) - Presto l'
IPO monstre di Alibaba potrebbe essere oscurata da un'operazione ancora più mostre: quello delle
Poste giapponesi.
Dopo decenni di esitazioni e fiere battaglie politiche tra sostenitori e oppositori del progetto, lo sbarco in Borsa di
Japan Post Holding sembra ormai alle porte. Si parla di
questo autunno, dunque
entro il 2015 proprio come Poste Italiane.
Si calcola che l'
IPO di Japan Post possa ampiamente superare, in valore, quella di Alibaba, acquistando così il titolo di
maggiore Offerta Pubblica iniziale della storia.
I numeri, sulla carta, non mancano: il colosso controllato dal Ministero delle Finanze nipponico, oltre fornire servizi postali, è la più grande cassa di risparmio del Paese, oltre che il maggiore assicuratore.
La divisione finanziaria gestisce asset per 1.710 miliardi di dollari, circa un terzo del PIL annuale del Giappone. Inoltre è il principale datore di lavoro della Nazione.
Il Governo, che ha deciso di compiere il grande passo soprattutto per ridurre l'indebitamento nazionale da record, punta a
raccogliere circa 33 miliardi di dollari, cifra nettamente superiore a
quella dell'IPO di Alibaba.
Secondo il quotidiano
Nikkei Asian Review, le quotazioni potrebbero essere tre: Japan Post Holdings, Japan Post Bank e Japan Post Insurance.