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L'economia italiana cresce a ritmo moderato e il lavoro non decolla

Economia
L'economia italiana cresce a ritmo moderato e il lavoro non decolla
(Teleborsa) - L'economia italiana cresce a ritmo moderato, e come rivelato dal FMI ad un andamento inferiore al suo potenziale in parte influenzata dal rallentamento del commercio internazionale. Ai segnali positivi provenienti dall'industria manifatturiera e dalla domanda interna si contrappongono i risultati negativi delle costruzioni e la mancata ripresa dell'occupazione. E’ quanto o emerge dalla nota mensile di luglio sull’andamento dell’economia italiana che tracciata dall’ ISTAT che spiega come l'evoluzione dei prezzi rimanga caratterizzata da una generale moderazione.

La riduzione della produttività e del contributo del capitale per ora lavorata potranno costituire degli ostacoli alla ripresa. A preoccupare è ancora il mercato del lavoro, visto che a giugno i dati delle forze di lavoro hanno mostrato un lieve calo degli occupati (-0,1%) rispetto al mese di maggio.

Dall'inizio dell'anno, i livelli occupazionali sono rimasti sostanzialmente stazionari. Il segnale positivo, registrato nel primo trimestre, rappresentato dall'incremento del tasso dei posti vacanti non si è ancora concretizzato in una crescita dell'occupazione.

Il tasso di disoccupazione, cresciuto di due decimi rispetto al mese precedente, è salito al 12,7%. In assenza di variazioni significative degli occupati, le oscillazioni del tasso di disoccupazione sono attribuibili, fra l'altro, a variazioni dell'intensità dell'attività di ricerca di lavoro da parte di chi è privo di occupazione.

Dall'indagine sul clima di fiducia delle imprese emerge che le aspettative degli imprenditori sull'evoluzione dell'occupazione sono tornate a peggiorare nel mese di luglio nei principali settori, ad eccezione del commercio.

Dopo il temporaneo recupero avvenuto nel mese di giugno, successivo a due mesi consecutivi di contrazione, il clima di fiducia dei consumatori è di nuovo sceso in luglio di circa 3 punti, spiega l'ISTAT. Tutte le componenti sono diminuite, ma particolarmente marcata è stata la caduta relativa al clima economico (circa 10 punti).

Si registrano miglioramenti marginali unicamente sulle possibilità, attuale e futura, di risparmio e relativamente al giudizio sul bilancio familiare, il cui incremento e' dovuto alla riduzione della quota di individui che dichiarano di dover ricorrere all'uso dei risparmi per affrontare le spese correnti. Questi elementi risultano compatibili con una graduale evoluzione positiva dei consumi, successiva alla fase di ricostituzione dei livelli desiderati di risparmio.
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