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Cia, italiani mangiano 74,7 kg di carne a testa all'anno

Nonostante gli "allarmi, veri o presunti, scoop e bufale", resta prodotto fondamentale per filiera

Economia
Cia, italiani mangiano 74,7 kg di carne a testa all'anno
(Teleborsa) - Gli italiani non rinunciano alla carne che resta, perciò, uno degli alimenti più presenti sulle nostre tavole. Ne mangiamo, infatti, quasi 75 kg a testa all'anno.

Nonostante allarmi, veri o presunti, scoop e fake, la carne rimane una proteina fondamentale per la salute e il benessere umano. Oltre a impegnare nel nostro Paese un gran numero di lavoratori in 200 mila allevamenti, generando una ricchezza pari a più di 16 miliardi di euro e contribuendo alla tenuta di vasti territori assieme al tessuto socio-economico connesso.

E' quanto emerge da una analisi della Cia-Agricoltori Italiani presentata nel corso di "A lezione di carne" il primo di una serie di incontri che la Confederazione degli agricoltori dedica alla promozione del food&wine Made in Italy.


"Dalla vicenda mucca pazza, all'aviaria, passando per gli annunci catastrofisti dell'Oms-Organizzazione mondiale della Sanità e i vari studi anti-carni che ciclicamente trovano la ribalta mediatica, la ripercussione diretta sul comparto zootecnico è pesata per oltre 5 miliardi di euro in vent'anni. Un dato che si contrappone, fortunatamente, a un altro elemento inconfutabile: in Italia non si conta un solo decesso accertato per queste cause. Anche grazie al livello di controlli e sicurezza nel nostro Paese sulla carne, che la pone al top mondiale sotto tale aspetto".

Gli italiani ne mangiano circa 75 kg pro capite l'anno, così suddivisi: 21 kg di carne bovina; 33 kg di carne suina; 19 kgdi carne avicola e poco meno di 2 kg di carne ovina. Numeri in flessione -si è sottolineato all'iniziativa Cia- con i consumi delle famiglie più spostati verso i carboidrati.

Anche sui metodi di cottura sono emersi elementi interessanti: gli italiani, ad esempio, stanno scalando le classifiche mondiali tra gli amanti del barbecue: sono quinti alle spalle di americani, australiani, francesi e tedeschi, ma davanti agli inglesi.
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