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Biologico, domani il sì dell'Europarlamento ma gli agricoltori italiani dicono "no"

Agroalimentare, Economia
Biologico, domani il sì dell'Europarlamento ma gli agricoltori italiani dicono "no"
(Teleborsa) - E' arrivato in questi giorni il via libera degli stati europei al nuovo regolamento per l'agricoltura biologica, che sarà domani approvato anche dalla Commissione agricoltura dell'Europarlamento, ma sul testo non c'è l'approvazione degli agricoltori italiani, che lanciano un'ultimo appello agli eurodeputati.

Già molto contrastati i pareri degli stati membri sul testo del nuovo regolamento, approvato a Bruxelles dal Comitato permanente per l'agricoltura, con tre astenuti (Belgio, Germania e Ungheria), ben sei voti contrari ((Cipro, Lituania, Finlandia, Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia) ed un accordo di compromesso fra le istituzioni europee.

Con l'approvazione di domani la riforma dovrebbe essere applicabile dal 2021, ma l'iter di approvazione è stato irto di ostacoli, tanto che la Commissione Juncker appena insediata nel 2015 l'aveva etichettata "da ritirare". Se sulla certificazione di gruppo per ridurre i costi sulle PMI c'è stata un'ampia adesione, vi sono disposizioni che hanno suscitato molti contrasti, ad esempio quella sulla de-certificazione automatica in caso di contaminazione da pesticidi, che resta valida solo per i paesi che già la prevedono (ad esempio l'Italia),discriminando fra gli stati membri.

Al testo dice un secco "no" la CIA (Confederazione italiana agricoltori), che lancia l’ultimo appello per bocciare il nuovo Regolamento, il quale - si sottolinea - "non contiene alcun miglioramento per i consumatori e penalizza l’agricoltura italiana".

"Il nuovo documento va bocciato -sostiene la Cia- perché non riforma nulla, soprattutto non apporta alcun miglioramento per i consumatori nel momento in cui non mette mano alle regole sulla contaminazione dei prodotti".

"Per la parte produttiva è addirittura peggiorativo, penalizzando il nostro Paese che è tra i più virtuosi nel rispetto dei disciplinari di coltivazione e, quindi, ci pone in una condizione di svantaggio competitivo", aggiunge CIA.

"Chiediamo a tutti i parlamentari UE un atto di responsabilità per un comparto che in Italia è in costante crescita, con oltre 60 mila aziende impegnate e una superficie coltivata a biologico che sfiora il 15% del totale", conclude l'associazione agricola.
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