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Elezioni in Molise, vince il centrodestra con Donato Toma

E Salvini incalza: "Sinistra e PD cancellati dalla faccia della terra e ritengo non possa far parte di nessun Governo per i prossimi 5 anni"

Economia, Politica
Elezioni in Molise, vince il centrodestra con Donato Toma
(Teleborsa) - Politica italiana sotto i riflettori.

Mentre a Roma ci si avvia a un nuovo giro di consultazioni nella speranza di formare un nuovo Governo
, dalle urne del Molise esce vincitore il candidato di centrodestra, Donato Toma, sostenuto da Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Anche se ancora manca l'ufficialità (392 su 394 le sezioni già scrutinate) Toma è praticamente il Governatore con il 43,55% delle preferenze.

A seguire Andrea Greco del Movimento 5 Stelle con il 38,43%, mentre Carlo Veneziale del centrosinistra arriva al 16,97%. Agostino Di Giacomo (CasaPound) si ferma allo 0,42%.

Cala l'affluenza alle urne scesa al 52,17%. Alle Politiche del 4 marzo 2018 ha votato il 71,6% degli aventi diritto ma erano esclusi i residenti all'estero. Nel 2013 alle precedenti regionali il 61,63%.

Un segnale questo che fa ben sperare il leader della Lega Matteo Salvini che aveva visto nelle regionali la Cartina di Tornasole per la formazione del Governo.

E infatti non tarda ad arrivare la reazioni di Salvini che esulta: "In Molise abbiamo preso gli stessi voti del PD e abbiamo permesso di eleggere il governatore di centrodestra, coi voti della Lega. Sinistra e PD cancellati dalla faccia della terra e ritengo non possa far parte di nessun Governo per i prossimi 5 anni".

Il leader della Lega sulla formazione del Governo chiede tempo:"Datemi ancora qualche giorno, preferisco attendere ancora un poco piuttosto che sbagliare e dover poi chiedere scusa per anni. È passato molto tempo dal 4 marzo, ma vi chiedo ancora qualche giorno", ha aggiunto. "Ci sono tante persone meglio di Salvini, tante, quindi non dico: ho vinto e comando io, dico abbiamo vinto ma per il bene del Paese siamo disponibili a ragionare con tutti a fare anche altre scelte". E ancora: "Sarei onorato di essere Premier ma se non sarò io sono contento lo stesso. Bene anche un nome terzo quarto quinto, basta che rappresenti il voto degli italiani e sia indicato dai partiti che hanno vinto e non da quelli che hanno perso", spiega il leader del Carroccio.


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