(Teleborsa) - Commissione europea più pessimista non solo sulla crescita dell'Italia ma anche su quella dell'intera Zona Euro. Nelle consuete "
Previsioni economiche d'inverno 2019" l'Esecutivo comunitario ha infatti
tagliato le stime sulla crescita dell'intera Area, spiegando che nell'anno da poco iniziato l'economia europea dovrebbe crescere per il settimo anno consecutivo, con previsioni di espansione in tutti gli Stati membri. Tuttavia Bruxelles "prevede una
frenata del ritmo di crescita rispetto ai tassi elevati degli ultimi anni" con "
prospettive sono soggette a forte incertezza".
Quanto ai numeri, il PIL della Zona Euro dovrebbe registrare un
incremento dell'1,3%, 0,6 punti in meno rispetto alle stime di novembre, mentre
la previsione sulla crescita 2020 è stata limata di un decimale di punto all'1,6%.
Anche le stime relative all'intera Unione Europea sono state riviste al ribasso all'1,5% nel 2019 e all'1,7 % nel 2020 (contro rispettivamente l'1,9% e l'1,8 % indicati nelle previsioni d'autunno).
Tra gli Stati membri più grandi,
le revisioni al ribasso sono state consistenti per la Germania, l'Italia e i Paesi Bassi. Per la
Germania si stima un PIL all'1,1% nel 2019 e all'1,7% nel 2020, per i
Paesi Bassi all'1,7% in entrambi gli anni. La
Francia crescerà dell'1,3% quest'anno e dell'1,5% il prossimo, la
Spagna rispettivamente del 2,1% e dell'1,9%.
Italia "Cenerentola" d'Europa: sarà l'
unico Stato dell'Area Euro a registrare una crescita inferiore all'1%.
E il pessimismo non finisce qui: la Commissione parla infatti di "
prospettive economiche caratterizzate da un elevato livello di incertezza" e quindi "soggette al
rischio di revisione al ribasso".
"Non ci sono solo spiegazioni esterne" all'indebolimento della crescita dell'Area euro: "pesano anche
fattori interni, come la
frenata dell'auto in Germania, le
tensioni sociali in Francia e la
forte incertezza sulle politiche di bilancio in Italia" ha commentato il Commissario europeo agli Affari economici,
Pierre Moscovici, nella conferenza stampa di presentazione delle nuove previsioni.
(Foto: Cristof Echard - © Unione Europea)