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Fmi loda Bce: "Passi appropriati su condizioni monetarie"

Nel consueto briefing bisettimanale con la stampa il portavoce del Fondo si è, invece, mostrato attendista sulla questione Usa-Cina

Economia
Fmi loda Bce: "Passi appropriati su condizioni monetarie"
(Teleborsa) - "La Bce ha fatto i passi appropriati per mantenere forti condizioni monetarie accomodanti, necessarie fino a quando l'inflazione convergerà con decisione verso il target dell'Eurotower, pari al 2% nel medio termine". A dirlo è il direttore della comunicazione del Fondo monetario internazionale, Gerry Rice che ieri, durante il consueto briefing bisettimanale con la stampa, ha lodato la decisione della Banca centrale europea di rimandare il rialzo dei tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale, lasciandoli invariati rispettivamente a zero, allo 0,25% e al -0,40% fino alla fine del 2019.

Il riferimento è alla riunione di politica monetaria effettuata ieri dal Consiglio direttivo dell' Istituto guidato da Mario Draghi al termine della quale sono stati annunciati un nuovo round di finanziamenti a lungo termine e condizioni agevolate per il sistema bancario (Tltro). Nell'ultima fase del suo mandato il presidente della Bce ha rimesso l'Istituto in prima linea nella difesa dell'economia dell'euro ma è, soprattutto, sul "credit easing" che la Bce di Draghi ha inviato un segnale deciso. Il sostegno alla crescita, e quindi all'inflazione, arriva da un nuovo programma di stimolo al credito che prende il nome di Tltro-III, prestiti a lungo termine alle banche a piena aggiudicazione con ben sette operazioni messe in calendario fra settembre 2019 e marzo 2021. "Il principale obiettivo – ha spiegato Draghi in conferenza stampa – era l'approvvigionamento delle banche nei prossimi anni nei quali ci sarà una congestione nel funding dovuta alla scadenza dei prestiti Tltro esistenti, alla scadenza di bond bancari, e ai nuovi parametri Nsfr di Basilea".

Sulla questione dei rapporti Usa-Cina, prima di esprimersi, il Fondo monetario internazionale preferisce, invece, "aspettare e vedere" i dettagli di un potenziale accordo commerciale tra questi due Paesi. Rice ha, tuttavia, salutato positivamente il taglio delle stime di crescita per il 2019 annunciato nei giorni scorsi dalla Cina, che si aspetta un Pil in aumento del 6-6,5% dopo il +6,5% circa del 2018. "Un passo appropriato" per il portavoce del Fmi in quanto "permette alle autorità cinesi di focalizzarsi sul miglioramento della qualità della crescita piuttosto che mantenere un'alta quantità della crescita in sé, aiutando così a evitare la creazione di troppo debito".

L'Istituto guidato da Christine Lagarde ha da sempre incoraggiato una moderazione del tasso di crescita della Cina in favore di un "cambiamento del modello economico cinese da uno concentrato sulle esportazioni a un altro focalizzato sui consumi domestici". Se il Pil cinese dovesse crescere quest'anno del 6%, sarebbe il tasso di espansione più basso da quasi tre decenni.



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