(Teleborsa) - Un
conto davvero
salato. La grave
siccità nelle campagne del nord provocata da precipitazioni invernali dimezzate (-50%) rispetto alla media storica è solo l’ultimo capitolo degli effetti devastanti delle
anomalie climatiche sull’agricoltura italiana con il ripetersi di eventi estremi che sono costati a oltre
14 miliardi di euro in un
decennio tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
Lo dice Coldiretti in occasione dell’ Earth Hour 2019 promosso dal Wwf sugli effetti dei
cambiamenti climatici anche sulla produzione agricola mondiale con i rischi che se le emissioni inquinanti non verranno ridotte entro la fine del secolo la produzione di grano diminuirà del
20%, quella della soia del
40% e quella del mais del
50% secondo uno studio pubblicato su Nature Communications.
Le conseguenze sono evidenti anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma con una tendenza alla
tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi.
Ma il
cambiamento climatico si fa sentire anche sui prodotti tipici italiana che detiene la leadership mondiale della qualità con
297 prodotti Dop e Igp riconosciuti dall'Unione Europea. Il riscaldamento provoca infatti anche il cambiamento delle condizioni ambientali tradizionali per la stagionatura dei salumi, per l’affinamento dei formaggi o l’invecchiamento dei vini.
Una situazione che di fatto
mette a rischio di estinzione il patrimonio di prodotti tipici
Made in Italy, dai grandi formaggi ai salumi fino ai vini, che devono le proprie specifiche caratteristiche essenzialmente o esclusivamente all’ambiente geografico comprensivo dei fattori umani e proprio alla
combinazione di fattori naturali e umani.