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Manovra, benzinai in sciopero dal 6 all'8 novembre

I gestori degli impianti stradali e autostradali incroceranno le braccia per protestare contro gli "adempimenti inutili e cervellotici" introdotti nel Dl fiscale

Economia
Manovra, benzinai in sciopero dal 6 all'8 novembre
(Teleborsa) - Al centro della protesta vi è il Dl fiscale collegato alla legge di Bilancio 2020 e appena assegnato alla commissione Finanze della Camera. Contro tale provvedimento i gestori degli impianti stradali e autostradali di distribuzione carburanti incroceranno le braccia per 48 ore a partire dalle 06.00 del prossimo 6 novembre.

Lo sciopero nazionale, proclamato dalle organizzazioni di categoria Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio, è rivolto innanzitutto nei confronti del Governo che – secondo i sindacati – "sta gravando un'intera Categoria con adempimenti inutili e cervellotici". Tra i provvedimenti contestati: la fatturazione elettronica; i Registratori di cassa Telematici (anche per fatturati di 2 mila €/anno); la rimodulazione dell'Indice Sintetico di Affidabilità fiscale (ISA); l'introduzione di Documenti di Trasporto (Das) e modalità di Registrazione giornaliera in formato elettronico; l'invio dei corrispettivi giornalieri in formato elettronico e, infine, il gravame fiscale e contributivo per i Gestori che non ricevono in tempo da Fornitori e Agenzia delle Entrate i documenti necessari per la loro contabilità.

Provvedimenti che – affermano i sindacati in una nota – "duplicano gli esistenti e non hanno alcuna valenza sulla lotta all'illegalità o alla infedeltà fiscale: in sostanza si trasformano i Gestori in controllori dell'intera filiera con responsabilità (anche penali) che non sono connesse con la loro attività".

La protesta – continua la nota – è inoltre "rivolta nei confronti delle compagnie petrolifere e di quella miriade di soggetti, molti dei quali operatori border line, diventati titolari di impianti che fanno strame dei contratti e delle Leggi nel più assoluto silenzio della Pubblica Amministrazione". I Gestori chiedono, infine, "il rinnovo degli accordi economici ampiamente scaduti" e "una riforma del settore che sappia cogliere il nuovo ma che, nel contempo, sappia tutelare i diritti di una Categoria che non possono essere sacrificati sull'altare degli interessi di una sola parte".
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