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Lavoro, ISTAT: "In Italia il lockdown non ferma oltre la metà dei lavoratori"

La quota sale al Sud e nelle grandi città come Roma e Milano

Economia
Lavoro, ISTAT: "In Italia il lockdown non ferma oltre la metà dei lavoratori"
(Teleborsa) - Oltre la metà dei lavoratori dell'industria e dei servizi privati (credito escluso) va al lavoro anche in tempo di lockdown. Dal Rapporto dell'Istat sulle attività "sospese" e "attive" emerge, infatti, che il 55,7% dei lavoratori continua a recarsi in ufficio o in fabbrica. Dati che fotografano la situazione a fine marzo e non prendono in considerazione la quota di lavoratori in smart working.

L'analisi dell'Istituto rileva una maggiore attività al Sud. "In molte Regioni del Mezzogiorno – si legge nel Rapporto – oltre la metà dei comuni fanno registrare una quota di addetti appartenenti ai settori aperti superiore al valore medio nazionale". Succede in Basilicata, Sicilia e Calabria.

Il numero di lavoratori "fuori casa" sale anche nelle città come Genova (69,6%), Roma (68,5%) e Milano (67,1%).

COMUNI PIÙ ATTIVI – L'Istat ha stilato una lista dei primi 100 comuni per quota di apertura, tendendo conto di quelli con oltre 10 mila abitanti. Al primo posto vi è Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa (82,3% di addetti impiegati in settori aperti), seguito dal comune di Rutigliano in Provincia di Bari con il 79,2% di addetti nei settori aperti. Al terzo posto vi è il Comune di Fiumicino che, grazie alle attività dei trasporti aerei, fa registrare una quota di addetti in settori aperti del 78,4%. Al Nord il Comune più attivo è, in quinta posizione, Somma Lombardo in provincia di Varese (77,2% di addetti). L'Istituto di statistica stila anche la classifica dei 100 comuni in base alla quota di addetti inclusi in comparti sospesi. In testa c'è Valenza in provincia di Alessandria con il 79,2% di addetti. Nelle prime cinque posizioni tre comuni sono delle Marche, due della provincia di Fermo (Montegranaro al secondo posto con il 79,0% di addetti e Sant'Elpidio a mare con il 77,2%) e uno in provincia di Ancona (Castelfidardo con il 75,4% di addetti in settori sospesi). Per trovare un comune del Mezzogiorno, evidenzia il Rapporto, bisogna arrivare alla tredicesima posizione, con il Comune di Atessa della Provincia di Chieti (72,3% di addetti che appartengono ai settori sospesi).


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