(Teleborsa) - Più accentuato del previsto il
crollo del PIL francese nel 1° trimestre, a causa del coronavirus, che ha indotto un totale
blocco dell'attività economica d'Oltralpe. Secondo la lettura preliminare diffusa dall'Istituto Statistico Nazionale Francese (INSEE), il PIL ha registrato nel 1° trimestre un
decremento del 5,8% dopo il -0,3% del 4° trimestre, facendo
peggio delle stime degli analisti che indicavano un
-3,5%.
Si tratta - spiega l'INSEE - del
dato peggiore della storia: un calo più accentuato di quello registrato nel 1° trimestre 2009 (-1,6%), in piena crisi finanziaria, e nel 2° trimestre del 1968 (-5,3%), durante la profonda crisi economica.
Le
spese per consumi delle famiglie hanno segnato un
-6,1%. Gli i
nvestimenti in conto capitale delle imprese hanno frenato brascamente
(-11,8%). La
domanda interna ha così pesato sul PIL con un contributo di
-6,6 punti. Il
commercio estero ha fornito un contributo negativo pari a
-0,2 punti dopo che l'import è calato del 5,9% e le esportazioni sono scese del 6,52%.
CONSUMI A PICCO A MARZO
Smpre l'INSEE ha confermato oggi che i
consumi delle famiglie sono crollati a marzo: si è registrata una
variazione pari a -17,9% dopo il -0,1% segnato a febbraio. Il dato
delude pesantemente le attese degli analisti che erano per un -5,5%. Il maggior calo è dovuto ai
consumi di beni durevoli (-48,8%) e dei consumi di energia (-11,4%), che ha compensato la crescita dei consumi di
alimentari (+7,8%).
L'INFLAZIONE CONTINUA A RALLENTAREIl rallentamento dei consumi si è riflesso anche sull
'inflazione, che ha proseguito un
trend discendente ad aprile, attestandosi
allo 0,4% dallo 0,7% precedente. I
prezzi al consumo su mese hanno mantenuto un
modestissimo incremento dello 0,1%. L'indice armonizzato dell'inflazione, una misura utilizzata dalla BCE, ha segnato una variazione tendenziale pari alo 0,5% dallo 0,8% precedente e contro lo 0,1% atteso.