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Crollo Nasdaq: una bolla sul modello Dot-com?

A Wall Street si dibatte se sia configurabile una situazione come quella degli anni Duemila con opinioni divergenti

Finanza
Crollo Nasdaq: una bolla sul modello Dot-com?
(Teleborsa) - La Brexit, una guerra commerciale, una pandemia come quella dell'asiatica: il 2020 volge al termine, con una crisi economica senza precedenti. Nonostante questo, i mercati sono tornati a correre dopo il breve choc di marzo-aprile, con il Nasdaq e l'S&P 500 che hanno anche aggiornato i loro massimi storici, al punto da far discutere Wall Street sull'esistenza di una nuova bolla, come quella innescata dalla crisi delle Dot-com. Ma come si presenta il 2021?

Il vaccino anti-Covid non arriverà prima del 2021 e ci si dovrà adattare alla "nuova normalità", fra ritorni epidemici e periodi di pausa. L'economia, dopo l'accelerazione impressa dalla Fase 2, sta di nuovo decelerando, con il 2020 che si conferma uno dei pegiori anno della storia. Vi sono però alcuni elementi chiave che potranno influenzare l'andamento dei mercati l'anno venturo:

LA GUERRA TECNOLOGICA USA-CINA - La contesa fra USA e Cina non si spegnerà e rappresenta la maggiore preoccupazione di metà degli imprenditori presenti al consueto Forum annuale di Cernobbio. E' chiaro che il Presidente Trump sta facendo del suo meglio per colpire le società cinesi, da Huawei a TikTok, per arrivare al cuore del florido business dell'ecommerce, dove troneggia Alibaba di Jack Ma. Una risposta ai vincoli posti da Pechino sulla registrazione "cinese" dei brevetti. L'altro fronte aperto è Taiwan, dove la TSMC domina il mercato dei semiconduttori, elemento chiave per lo sviluppo del 5G. Pechino non è per nulla disposta a lasciare la presa a dispetto delle "incursioni" USA.

LA BREXIT CHE INCOMBE - il 31 dicembre 2020 sarà effettiva l'uscita della Gran Bretagna dall'UE con un accordo o senza. E l'ipotesi di uscita senza accordo (No Deal) è più concreta che mai. Un botta e risposta "a distanza" fra il negoziatore della UE, Michel Barnier, ed il Premier inglese, Boris Johnson, conferma il persistere di incertezze. "Prima o poi il Regno Unito deve chiarire cosa vuole fare", ha ribadito Barnier, ottenendo una secca risposta dal Premier Johnson: "Siamo pronti a ogni eventualità".

IL RISCHIO BOLLA - Il rischio bolla a Wall Street e sempre più elevato e molti esperti si stanno esercitando nel trovare parallelismi e differenze con la crisi innescata dal Nasdaq nel fatidico 2000 o ancor prima, negli anni Venti del secolo scorso. Qualcuno cita il Panic/Euphoria index di Citigroup, un indicatore che ha funzionato sino ad oggi per intercettare le crisi di mercato e che oggi è su livelli piuttosto elevati attorno a 1,3 risultando tre volte superiore a 0,41, che sta ad indicare un livello di generale euforia. Qualcun altro cita l'indicatore P/E, che identifica eventuali sopravvalutazioni o sottovalutazioni del mercato, per dimostrare che l'ascesa di colossi come Apple, Amazon e Tesla non sono immotivati e vengono supportati dagli utili attesi. Ma c'è chi parla dell'indice CAPE, ovvero il P/E medio del mercato per dimostrare che, salvo casi isolati come Amazon o Zoom, che hanno realizzato vendite stellari durante la pandemia, il mercato sta prezzando in modo eccessivo gli utili attesi e potrebbe andare incontro ad una bolla come quella del 2000.

L'ESMA STA IN ALLERTA - Un avvertimento sui rischi per i mercati finanziari è intanto arrivato dall'ESMA, l'Authority europea per i mercati e gli strumenti finanziari. Nell'ultimo rapporto TRV - Trends, Risks and Vulnerabilities, l'Autorità ha analizzato l'andamento dei mercati nel primo e secondo trimestre dell'anno, concludendo che esiste un potenziale disallineamento tra l'andamento dei mercati e l’economia reale e che ci si attende un un prolungato periodo di rischio di ulteriori e significative correzioni di mercato. I fattori alla base del concretizzarsi di questo evento sono l'impatto economico della pandemia e il verificarsi di ulteriori shock esterni, oltre all'eccessivo indebitamento di aziende ed enti pubblici.
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