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Renault, nuovo piano strategico: meno veicoli prodotti ma più profittevoli

Economia, Trasporti
Renault, nuovo piano strategico: meno veicoli prodotti ma più profittevoli
(Teleborsa) - La produzione di veicoli di Renault passerà dalle 4 milioni di unità del 2019 alle 3,1 nel 2025, le nuove auto saranno costruite su un minor numero di piattaforme (da 6 a 3) e di powertrain (da 8 a 4) e saranno ridotte le spese in ricerca e sviluppo. Sono i punti principali del nuovo piano strategico della casa automobilistica francese svelato oggi. È il primo vero cambio di passo da quando Luca de Meo è diventato amministratore delegato nel luglio 2020.

Renault pensa che riducendo le piattaforme avrà un risparmio di 600 euro per auto entro il 2023 e ha dichiarato che la metà dei dei nuovi veicoli lanciati sul mercato saranno versioni elettrificate entro il 2025. Secono Renault, i modelli elettrici avranno margini di profitto migliori rispetto ai loro equivalenti a combustibili fossili. "La società - si legge in un comunicato - non misurerà più la propria performance sulle quote di mercato e sulle vendite, ma sulla redditività, la generazione di cassa e l'efficacia degli investimenti".

I nuovi obiettivi finanziari sono essenzialmente due. Entro il 2023, il gruppo punta a raggiungere un margine operativo di oltre il 3%, circa 3 miliardi di euro di flusso di cassa e minori investimenti (R&S e capex) pari circa all'8% dei ricavi. Entro il 2025, Renault punta a raggiungere almeno il 5% del margine operativo di gruppo, circa 6 miliardi di euro di flusso di cassa e un miglioramento del ROCE (rendimento del capitale investito) di almeno 15 punti rispetto al 2019.

"La Renaulution (il nome del nuovo piano strategico, ndr) consiste nel trasferire l'intera azienda dai volumi al valore - ha dichiarato il CEO Luca de Meo - Più che una svolta, è una profonda trasformazione del nostro modello di business". "Passeremo da un'azienda automobilistica che lavora con la tecnologia a un'azienda tecnologica che lavora con le automobili, realizzando almeno il 20% dei suoi ricavi da servizi, dati e scambi di energia entro il 2030", ha aggiunto.
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