(Teleborsa) - Il 16% delle cooperative confida in un
netto miglioramento del quadro macroeconomico nel breve periodo, mentre rispetto a giugno 2020 i "
pessimisti" si riducono di poco meno del 50%. Sono alcune delle indicazioni che emergono dalla nota congiunturale del
Centro Studi Confcooperative sul primo trimestre del 2021 e le previsioni per l'anno. Il campione utilizzato è rappresentativo di più di 18mila imprese associate che presentano complessivamente un fatturato annuo di 81 miliardi e un bacino occupazionale di 535mila persone.
"Una tendenza – ha detto il presidente
Maurizio Gardini – che lascia sperare in una ripresa, anche se è innegabile il muro di ostacoli che si trovano di fronte le cooperative, come tutte le PMI e le imprese in generale: incertezza e confusione, burocrazia, liquidità e mancanza di manodopera qualificata".
In base a quanto ha riferito la stessa Confcooperative, lo scorso anno il 55% delle aziende rappresentate ha segnalato una diminuzione del
giro d'affari rispetto al 2019 e solo per il 10% il livello medio della domanda é stato giudicato come elevato. Nonostante la congiuntura negativa, però, il 54% delle cooperative ha mantenuto stabili i
livelli occupazionali e il 21% ha addirittura segnalato un incremento degli organici. Nell'ambito dell'emergenza pandemica da
Covid-19, oltre l'80% delle cooperative ha adottato almeno quattro misure per ridurre il rischio di contagio del personale.