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PAC, Corte dei Conti: impatto "complessivamente positivo" sul settore agricolo

Agroalimentare, Economia
PAC, Corte dei Conti: impatto "complessivamente positivo" sul settore agricolo
(Teleborsa) - La Corte dei Conti ha giudicato "complessivamente positivo" l’impatto delle misure della PAC – la Politica agricola dell’Unione europea– sull’attrazione e il mantenimento dei giovani agricoltori nelle zone rurali ma ha anche sottolineato che queste sono spesso insufficienti per affrontare da sole le due barriere principali al ricambio generazionale: l'accesso alla terra e al capitale, infatti, "dipendono principalmente dalle politiche legali, sociali e fiscali nazionali".

Sono le considerazioni della magistratura contabile che emergono dalla Relazione speciale “L’accesso alla Riserva nazionale dei titoli da parte di giovani e nuovi agricoltori”. La Corte dei Conti sottolinea inoltre che restano vive "criticità legate all’utilizzo della Riserva nazionale (costituita obbligatoriamente da ogni Stato membro con la finalità di finanziare a fondo perduto specifiche categorie, tra cui i giovani e nuovi agricoltori) e al rischio di una deriva in senso assistenziale dei sostegni alle categorie dei giovani e nuovi agricoltori, dovuta a una scarsa programmazione dell’impatto delle scelte nazionali nel medio-lungo periodo".

Tra le osservazioni formulate ci sono anche quella sui criteri di accesso alle risorse: una riduzione della platea dei potenziali beneficiari (ad oggi il limite di età per l’accesso alle misure è di 65 anni) potrebbe potenzialmente incrementare il valore dei titoli, se si tenesse conto di ulteriori criteri di ammissibilità rispetto a quelli attualmente previsti dalla normativa dell’UE, quali ad esempio le competenze specifiche e la formazione in tale ambito. "Ugualmente opportuna – secondo la Corte dei Conti – risulterebbe la limitazione nell’utilizzo della quota di Riserva per la liquidazione delle soccombenze alle sole decisioni giudiziarie o amministrative definitive, e non anche a quelle pendenti, tenendo conto della rilevanza di tali importi (7.000.000 di euro per il 2019), oltre alla previsione di un sistema di tracciamento e verifica a livello centrale a ciò dedicato, che sembra attualmente mancare".

La magistratura contabile suggerisce inoltre il potenziamento dei complessivi meccanismi di controllo, "anche attraverso un robusto coinvolgimento e responsabilizzazione dei CAA locali (centri autorizzati di assistenza agricola), verificando la presenza e la corretta applicazione dei meccanismi premiali e/o sanzionatori contenuti nelle clausole convenzionali tra questi soggetti e gli Organismi pagatori". Tali accorgimenti, ha concluso la Corte dei Conti, potrebbero favorire l’aumento di dotazione della Riserva e la sua valorizzazione, "esiti che potrebbero essere maggiormente facilitati dall’assunzione da parte del Ministero per le politiche agricole e forestali di un ruolo di controllo e coordinamento ancora più centrale".
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