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Inflazione, studio BCE: intervallo più efficace di target specifico

Finanza
Inflazione, studio BCE: intervallo più efficace di target specifico
(Teleborsa) - La politica monetaria della Banca centrale europea si basa sul fatto che il Consiglio direttivo della stessa BCE si propone, quale obiettivo primario, di mantenere l'inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio periodo. Uno studio dello stesso istituto di Francoforte sembra però suggerire che sarebbe più appropriato individuare un range e non una singola cifra come obiettivo da perseguire. "Le evidenze favoriscono l'adozione di una sorta di intervallo, sia esso sotto forma di un intervallo o di una fascia di tolleranza attorno a un obiettivo puntuale", ha scritto Michael Ehrmann, capo della divisione di ricerca sulla politica monetaria, nelle conclusioni di uno studio che ha analizzato il ruolo delle banche centrali in 20 economie tra avanzate ed emergenti.

Il Working Paper di Ehrmann si è posto lo scopo di verificare due ipotesi tra loro contrapposte, vale a dire che obiettivi con intervalli portano a meno ancoraggio (ad esempio perché forniscono maggiore flessibilità alla banca centrale) oppure a un migliore ancoraggio, perché vengono mancati meno spesso dalla Banca centrale. In sostanza, ponendosi come obiettivo un intervallo, la Banca centrale soffrirà meno di una perdita di credibilità perché sarà più facile raggiungere lo scopo prefissato. Le conclusioni dello studio confutano la prima ipotesi e rilevano che gli intervalli target o (in alcuni casi) le bande di tolleranza performano meglio di un obiettivo a singola cifra.


Tuttavia, gli effetti dipendono in parte dal contesto economico e nessun tipo di target supera costantemente tutti gli altri, sottolinea Ehrmann. La BCE sta discutendo - con una decisione prevista entro la fine dell'anno - se il suo obiettivo di inflazione di "inferiore, ma vicino al 2% nel medio termine" debba essere modificato, come parte di un'ampia revisione delle sue politiche. La Federal Reserve statunitense ha completato la propria revisione lo scorso anno, decidendo di perseguire l'obiettivo del 2% ma consentendo un superamento dopo periodi di bassa crescita dei prezzi. La Banca d'Inghilterra ha un obiettivo del 2%.
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