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Vaccini Covid, le Regioni italiane chiedono di interrompere le consegne J&J e AstraZeneca

Economia, Salute e benessere
Vaccini Covid, le Regioni italiane chiedono di interrompere le consegne J&J e AstraZeneca
(Teleborsa) - Diverse Regioni italiane hanno fatto sapere di non aver più bisogno di dosi dei vaccini anti Covid AstraZeneca e Johnson&Johnson. È il caso di Lazio, Puglia e Veneto, ad esempio, che hanno comunicato alla struttura del Commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo di voler interrompere le consegne dei due vaccini.

L’assessore alla Salute del Lazio, Alessio D’Amato, ha dichiarato di avere abbastanza fiale per chiudere i richiami mentre successivamente sarà utilizzati gli altri prodotti disponibili. Sulla stessa linea l’assessore alla Salute pugliese, Pier Luigi Lopalco, che ha spiegato che non servono praticamente più vaccini a vettore virale, mentre dal Veneto è arrivata la posizione di molte realtà locali: "Le dosi che abbiamo da parte dovrebbero coprire tutte le seconde somministrazioni che dobbiamo fare: non abbiamo bisogno di ulteriori forniture di AstraZeneca". L’Emilia-Romagna, ha addirittura chiesto di poterne restituire una parte (oltre 100mila dosi di AstraZeneca) alla struttura commissariale.


In base ai dati disponibili, tra il primo e il 10 di luglio sono stati somministrati circa 5,4 milioni di vaccini in Italia: le prime dosi di Pfizer sono state oltre 1,2 milioni, quelle di Johnson&Johnson (che richiede una sola somministrazione) 33mila e quelle di AstraZeneca solo 7.273. Numeri confermati anche se si guarda alle scorte disponibili. In questi termini le disponibilità in magazzino del vaccino J&J rappresentano circa il 45% delle dosi consegnate (più o meno 1 milione su 2,2), quelle di AstraZeneca circa il 17% del totale ricevuto. Molte fiale restano inutilizzate e addirittura potrebbero esserci problemi con la scadenza di alcuni lotti, che andrebbero così perduti.

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