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PNRR, dispersione scolastica: serve cambio di passo. La proposta Anief-Cisal

Economia, Scuola
PNRR, dispersione scolastica: serve cambio di passo. La proposta Anief-Cisal
(Teleborsa) - Un piano per ridurre la dispersione scolastica dal 13,9% al 10,2%: a presentarlo, ritenendolo prioritario, sono stati oggi il sindacato Anief e la confederazione Cisal, nel corso di un incontro sulle azioni del PNRR e il Patto per la scuola, tenuto fra il Ministro Patrizio Bianchi, alcuni dirigenti del Ministero e le organizzazioni sindacali.



Un’operazione che non può prescindere dal reclutamento di 70 mila insegnanti e dalla formazione specifica di un milione di dipendenti, come chiede l'Europa. A questo scopo, le organizzazioni sindacali hanno chiesto di utilizzare i fondi del Recovery plan per rilanciare la scuola, agendo sul personale e sugli alunni. Luigi Fiorentino, Capo di Gabinetto del ministero dell’Istruzione, ha illustrato il PNRR applicato alla Scuola sottolineando come tutti i punti siano in interrelazione tra loro e tra tutti i ministeri. La realizzazione richiederà impegno importante per tutta la governance del piano che avrà durata di 5 anni: "Per l’Istruzione – ha detto Fiorentino - il progetto è unitario di tutto il governo, dal reclutamento all’edilizia scolastica, se le amministrazioni non realizzano le opere infrastrutturali necessarie è previsto il commissariamento e la responsabilità è diretta del ministero e del governo, in quanto interlocutore diretto con l’Europa".

La posizione dell’organizzazione sindacale è tutta contenuta nelle parole pronunciate dal suo presidente nazionale, Marcello Pacifico: “Dobbiamo approvare una riforma entro un anno e mezzo – ha detto Pacifico, che ricopre anche il ruolo di segretario confederale Cisal -. A nostro avviso questo obiettivo si raggiunge potenziando intanto le competenze di base, attraverso anche le classi per moduli che permettevano ai bambini di essere formati meglio. Negli ultimi 13 anni ciò è stato abbondato e abbiamo registrato una maggiore dispersione. Bisogna riprender il tempo scuola, che deve essere recuperato. Innalzando l’obbligo scolastico si lotta la dispersione. Ma occorre anche anticipare l’entrata dei bambini nel mondo della scuola” a 4 anni anziché a 6”.

Pacifico ha quindi ribadito che è fondamentale “diminuire il rapporto insegnanti alunni, quindi aumentando sensibilmente il numero di docenti. Come bisogna attivare 20mila posti di Ata e risolvere la questione dei facenti funzione Dsga. Vanno anche recuperate le 4mila sedi di presidenza” perse con la riforma Gelmini. Sul reclutamento dei docenti, Pacifico è stato chiaro: “Va raggiunto l’obiettivo che ci chiede l’Europa, attivando il doppio di canale di reclutamento”. Con le assunzioni aggiuntive, ha continuato, si potranno “eliminare le classi pollaio, anche per tutelare la salute di tutti al tempo del Covid. Ma dopo il virus eliminare il fenomeno aiuterebbe la didattica”. Il leader dell’Anief ha anche chiesto “formazione uguale per tutti e gratuita, all’interno dell’orario di lavoro. Attiviamo i tavoli e confrontiamoci”.

Nel corso dell'incontro, Cisal e Anief hanno ribadito che "per la scuola in presenza e in sicurezza diventa imprescindibile revisionare gli organici del personale scolastico, ripristinare i plessi scolastici cancellati e ridurre il rapporto alunni-docenti. Le delegazioni sindacali erano composte da Andrea Messina e Giovanni Portuesi per Cisal e da Chiara Cozzetto e Daniela Rosano per Anief, oltre a Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal.
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