(Teleborsa) -
L’OPEC ha rivisto al ribasso le stime sulla domanda di petrolio, indicando per il
4° trimestre una domanda di
99,49 milioni di barili al giorno, in calo di 330.000 barili dalle previsioni del mese scorso e per
l'anno 2021 una domanda di
96,44 milioni di baril
i, in calo di 160 mila rispetto alla previsione precedente. La crescita annuale è stata quindi rivista al ribasso a 5,65 milioni di barili.
La revisione della domanda - si legge nell'Oil Market Report dell'Opec - ha a che fare con la domanda più lenta del previsto di Cina e India e con il rallentamento indotto dagli elevati prezzi dell'energia nell’ultimo trimestre dell’anno.
Per il 2022 è stata confermata la crescita della domanda indicata il mese scorso di 4,2 mbg, prevedendo che la domanda mondiale raggiunga i 100,6 mbg, circa 0,5 milioni in più rispetto ai livelli del 2019.La revisione al rialzo delle stime per l'Europa, a causa delle migliori prospettive economiche di alcuni paesi europei, sono state compensate dalla domanda più debole dell'America Latina.
Secondo il bollettino, a Ottobre, la
produzione OPEC è cresciuta di 220 mila barili al giorno, attestandosi a 27,45 mbg. La domanda di greggio OPEC nel 2021 è stata rivista leggermente al ribasso di 100mila barili rispetto al mese scorso a 27,6 mbg, circa 4,9 milioni in più rispetto al 2020. Anche la domanda del 2022 è stata leggermente rivista al ribasso di 100mila barili a 28,7 mbg pari ad una crescita di circa milione di barili rispetto al 2021.
Frattanto, il petrolio prosegue gli scambi in rialzo sulle principali piazze mondiali: il
Light Crude scambia a 81,53 dollari al barile (+0,23%) ed il
Brent a 82,8 dollari al barile (+0,19%).