(Teleborsa) - La start-up innovativa
Talents Venture porta per la prima volta in Italia gli Income Share Agreements, un innovativo strumento per offrire un
sostegno economico agli studenti che, a differenza dei tradizionali prestiti, prevede la restituzione del capitale senza l’applicazione di interessi, essendo basato sul modello "pay for success". L'iniziativa
viene sostenuta da una serie d Fondazioni - Fondazione Cariplo, Fondazione Social Venture Giordano Dell'Amore, Fondazione Italiana Accenture e Fondazione Vodafone - con circa 1 milione di euro a supporto di circa 170 studenti.
La piattaforma di crowdlending di Talents Venture favorirà
l’accesso a percorsi formativi di studenti meritevoli, di età compresa tra i 20 e i 35 anni; in particolare, si rivolge a
soggetti in condizioni di comprovata fragilità economico finanziaria, che intendono accrescere le proprie competenze nei settori Tech & Digital, in particolare nell’ambito di Cybersecurity, Data Science e Web Development, settori in cui le aziende italiane faticano a reperire professionisti adeguati.
I giovani talenti potranno
accedere alle risorse rese disponibili dalle Fondazioni per
intraprendere specifici corsi di formazione, condizionandone il
rimborso al raggiungimento di una posizione lavorativa. Tramite l’ISA, lo studente, una volta terminati gli studi, si impegnerà a restituire una piccola percentuale del proprio reddito (intorno al 10%) per un periodo di tempo limitato (circa 48 mesi) e, comunque fino a un importo massimo concordato. Nel caso in cui lo studente non trovasse un’occupazione o il suo reddito risultasse inferiore a un importo minimo prestabilito, non dovrà rimborsare il capitale ricevuto.
Lo strumento
ISA viene incontro anche alle aziende, dal momento che i dati Unioncamere ANPAL-Excelsior confermano la difficoltà delle aziende di trovare candidati con le competenze adatte a ricoprire determinate posizioni: nel 57% a causa del ridotto numero di laureati, nel 37% a causa dell’inadeguatezza della preparazione di diplomati e laureati. Il disallineamento tra professionisti e domanda da parte delle aziende è ancor più significativo per alcune professioni, come ad esempio quelle in ambito informatico.