(Teleborsa) -
I Paesi del G7 sono uniti per fermare l'invasione russa in Ucraina e per assicurare la libertà, anche con
l'aggiunta di nuove sanzioni contro Mosca e con
l'embargo di petrolio. E' quanto emerso al termine della videocall fra i
Paesi del G7 anche se l'UE non ha ancora raggiunto un accordo per il blocco delle importazioni di petrolio.
"I Paesi del G7 si son
impegnati ad eliminare gradualmente o vietare
l'importazione di petrolio russo" afferma la
Casa Bianca, aggiungendo "il G7 si è inoltre impegnato a collaborare per garantire forniture energetiche globali stabili, accelerando al contempo gli sforzi per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili".
"Restiamo uniti nella nostra decisione che il
presidente Putin non deve vincere questa guerra contro l'Ucraina" affermano i leader del G7 alla videoconferenza dove è intervenuto anche il Presidente ucraino
Volodymr Zelensky, annunciando che una una scuola nella regione di Lugansk è stata bombardata ed
"una bomba russa ha ucciso 60 civili" dei novanta presenti.
Frattanto la first lady statunitense
Jill Biden ha fatto un viaggio a sorpresa in Ucraina ed ha
incontrato la first lady ucraina Olena Zelenska in una scuola di una piccola cittadina al confine con la Slovacchia, mentre il premier canadese Justin Trudeau ha visitato Irpin, alle porte di Kiev.
Il leader ucraino Zelensky che ha anche ribadito la
"ferma determinazione" a proteggere la propria sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina ed a "garantire il pieno ritiro delle forze russe" dal territorio.
Gli
Stati Uniti hanno annunciato
nuove sanzioni contro la Russia,
bloccando tre stazioni TV di emittenti controllate dal regime - Channel One Rudia, Television Station Russia- 1 e NTV - che promuovono la guerra. Inoltre gli USA hanno bloccato
alcuni servizi finanziari che contribuiscono a finanziare la guerra di Putin e
fermato le importazioni di greggio e l'export verso la Russia,
colpendo altri oligarchi, persone vicine a Putin,
27 dirigenti di Gazprombank e
8 dirigenti di Sberbank. Sanzioni anche a Promtekhnologiya, azienda che proiduce armi, insieme a otto compagnie marittime.
Se in USA le idee sono chiare,
l'UE non ha ancora trovato un accordo sul sesto pacchetto di sanzioni e la quarta riunione dei leader si è chiusa domenica con un flop. Oggetto delle divisioni è soprattutto l'embargo sul petrolio russo. Alcuni paesi dipendenti dal greggio russo come Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca continuano a chiedere eventuali compensazioni.