(Teleborsa) -
I termini e le condizioni di credito praticati dalle banche europee si sono leggermente
inaspriti nel primo trimestre 2022. Lo rivela una indagine trimestrale della
BCE sulle condizioni di credito (SESFOD), relativa al mese di marzo 2022. Più in dettaglio questa indagine ha raccolto informazioni relative ai cambiamenti delle condizioni di credito di 27 grandi banche, intervenuti fra tra dicembre 2021 e febbraio 2022, e quindi
incorpora "in misura limitata" l'impatto della guerra in Ucraina.
L'inasprimento delle condizioni creditizie - segnala la BCE - ha a che fare soprattutto con i termini di
prezzo (tassi di interesse), che sono diventati più rigidi per tutti, mentre i termini non di prezzo (
condizioni di finanziamento) si rivelano
più restrittivi solo per le società non finanziarie. Tale inasprimento segue quello registrato nei tre trimestri precedenti ed è sostanzialmente in linea con le prospettive emerse nella precedente indagine.
Guardando al futuro, gli intervistati hanno dichiarato di attendersi un
ulteriore inasprimento di tutte le condizioni (di prezzo e non) per tutte le controparti nel periodo che va da marzo a maggio 2022.
Per quanto riguarda le
operazioni di finanziamento tramite titoli, sono emerse risposte contrastanti e ciò si è riflesso in
importi e scadenze massimi più elevati per ogni tipo di collaterale ed in
tassi/spread leggermente aumentati. Gli sconti applicati sulle garanzie denominate in euro sono leggermente aumentati o sono rimasti invariati per tutti i tipi di collaterali. Gli intervistati hanno segnalato una domanda più forte di finanziamenti rispetto ai titoli di Stato, ma una domanda più debole di finanziamenti rispetto ad altre tipologie di titoli.
Quanto alla tendenza a più lungo termine (marzo 2022 su marzo 2021), i termini e le condizioni complessive di finanziamento tramite titoli ed operazioni con titoli ??OTC registrano entrambi un inasprimento.