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Incentivi auto, le associazioni di settore: serve una revisione del programma

Economia
Incentivi auto, le associazioni di settore: serve una revisione del programma
(Teleborsa) - Il Ministero delle Imprese e del made in Italy ha fatto sapere che dal 10 gennaio riapriranno le prenotazioni per usufruire dell'ecobonus per i veicoli non inquinanti con un budget per il 2023 pari a 630 milioni di euro. Il bonus riguarda i veicoli non inquinanti di categoria M1 (autoveicoli), L1e-L7e (motocicli e ciclomotori) e N1 e N2 (veicoli commerciali).

In particolare, 190 milioni andranno per gli autoveicoli (fino a 8 persone) con emissioni comprese nella fascia 0-20 grammi di anidride carbonica per chilometro (si tratta sostanzialmente dei veicoli 100% elettrici), 235 milioni per veicoli di categoria M1 con emissioni comprese nella fascia 21-60 grammi di anidride carbonica per chilometro (ibridi plug-in) e 150 milioni per veicoli di categoria M1 con emissioni comprese nella fascia 61-135 grammi di anidride carbonica per chilometro. Il 5% degli importi per le auto non inquinanti sono riservati agli acquisti fatti da persone giuridiche per attività di car sharing commerciale o noleggio

Per quel che riguarda motocicli e ciclomotori di categoria da L1e a L7e (in pratica dai 'cinquantini' alle microcar) sono previsti 5 milioni per i veicoli non elettrici e 35 milioni per i veicoli elettrici, mentre per sono 15 i milioni di euro per i veicoli commerciali elettrici di categoria N1 (leggeri) e N2 (da 3,5 fino a 12 tonnellate).

Al tema incentivi hanno fatto riferimento diversi protagonisti del settore automotive nel commentare i dati del mercato italiano dell'auto a dicembre che ha chiuso con un +21% che non è però riuscito a portare in territorio positivo il bilancio annuale che perde rispetto al 2021 il 9,7%. “Chiediamo al Governo una chiara indicazione per l’accoglimento delle nuove tecnologie e, intanto, il mantenimento e potenziamento degli incentivi all’acquisto per il rinnovo del parco circolante almeno fino al 2026 per privati e aziende, prevedendo l’eliminazione o quanto meno l’innalzamento delle soglie di prezzo”, ha dichiarato il presidente di UNRAE, l'associazione che rappresenta le case auto estere in Italia, Michele Crisci. Il presidente di Anfia, Paolo Scudieri, ha auspicato che "i 250-260 milioni di euro da noi stimati come ‘avanzo’ degli incentivi 2022 vengano riallocati, per il 2023, a favore delle fasce di incentivazione 0-20 e 61-135 g/km di CO2".

Per Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, il sistema di incentivi va "modificato nella sostanza per rendere gli incentivi per auto elettriche pure e dintorni economicamente accessibili anche ad automobilisti con una capacità di spesa limitata e, in attesa degli effetti della transizione energetica, per dare un effettivo e significativo contributo all’eliminazione delle auto più vecchie e più inquinanti con uno stanziamento veramente significativo per incentivi a coloro che rottameranno e acquisteranno una nuova auto ad alimentazione tradizionale, ma con emissioni non superiori a 135 grami di CO2 al chilometro".



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