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Carburanti: ipotesi sciopero benzinai, Meloni difende linea Governo

Ma le opposizioni attaccano

Economia
Carburanti: ipotesi sciopero benzinai, Meloni difende linea Governo
(Teleborsa) - Non si fermano le polemiche in scia alle misure adottate martedì dall'esecutivo sul caro benzina: tolta dal tavolo la proroga del taglio delle accise, è stato avviato un percorso di maggior trasparenza e più controlli. Mossa che non è piaciuta ai gestori delle stazioni di servizio che aderiscono a Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio che hanno chiesto un incontro al governo per fare il punto sulle misure ipotizzando anche uno sciopero dei benzinai per fine mese, non c'è alcuna indicazione sulle date (secondo indiscrezioni, il 25 e 26) nè - al momento - sono state prese decisioni ufficiali.



Tesissimo anche il clima tra maggioranza e opposizione. Ieri, infatti, è stato bocciato alla Camera un ordine del giorno presentato dal capogruppo del Pd, Debora Serracchiani, al decreto legge aiuti quater sulla riduzione delle accise sui carburanti. "Sulle accise sui carburanti "la Presidente Meloni ha fatto una inversione a 'U' drammatica per le famiglie, particolarmente per quelle meno abbienti che dovranno affrontare il peso dell'inflazione. Quando era all'opposizione faceva video per dire che bisognava abolire le accise. Ora che legittimamente è al governo ha tolto lo sconto", affonda Serracchiani

Intanto, il M5S, in occasione del question time previsto per domani al Senato, ha depositato un'interrogazione per il Ministro dell'economia, Giancarlo Giorgetti, per "sollecitare il Governo sull'urgenza di adottare misure immediate e risolutive per mitigare gli effetti dell'inflazione sulle famiglie e sulle imprese e quindi sollecitarlo sulla necessità di ripristinare lo sconto sulle accise, nonchè di aumentare la tassazione sugli extraprofitti delle imprese energetiche e sulle transazioni finanziarie altamente speculative".

Accuse che il Presidente del Consiglio Meloni rispedisce al mittente. "L'opposizione fa notare che nel programma di FdI c'era, tra i punti, una voce sulla sterilizzazione delle entrate dello Stato su energia e carburanti, con un'automatica "riduzione di Iva e accise". Significa che se hai maggiori entrare dall'aumento dei prezzi del carburante le utilizzi per abbassare le tasse. Ma noi non avevamo maggiori entrate, ovviamente. Quindi si tratta di un impegno molto diverso dal "taglieremo le accise". Obiettivo che continuiamo a condividere e sul quale lavoreremo, ma impegno che nell'attuale contesto non potevamo prenderci".

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