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Affitti sempre più cari: un mercato drogato dagli affitti brevi e dal caro mutui

Economia
Affitti sempre più cari: un mercato drogato dagli affitti brevi e dal caro mutui
(Teleborsa) - Tasse, inflazione, caro mutui e affitti brevi riducono sempre più l'offerta di appartamenti in affitto, facendo lievitare il prezzo degli immobili in locazione, soprattutto nelle grandi città ed in prossimità dei centri storici, tanto che per una famiglia trovare casa è diventata un'impresa. Il caro affitti dunque non colpisce solo gli studenti universitari fuori sede, ma anche le famiglie italiane, mentre si stima che in Italia vi siano 9,5 milioni di immobili sfitti (o quasi).

Negli ultimi cinque anni i prezzi degli affitti sono aumentati vertiginosamente. Secondo una stima di Idealista.it, il prezzo medio degli immobili in Italia è salito ad aprile 2023 a 12,5 euro al metro quadro, un massimo storico, registrando un aumento del 10% su anno. Aumenti consistenti si sono registrati nelle principali regioni e città. Il prezzo più elevato al metro quadro in Lombardia (16,6 euro) e Valle d'Aosta (18,2 euro). Gli aumenti maggiori a livello percentuale si sono registrati in Emilia-Romagna (+29,8%) e Calabria (+27,3%). Fra le principali città italiane, Roma fa segnare un prezzo di 14,2 euro al metro quadro con una crescita del 6,8% in u anno, mentre Milano registra un prezzo di 22 euro al metro quadro con una cresciuta del 10% annua.
L'offerta sempre più scarsa di case

L'offerta di case in affitto è sempre più rarefatta. Nel primo trimestre 2023 l’offerta di case in locazione si è ridotta del 28,7% rispetto al 2022. Chi ha un appartamento da affittare si torva davanti ad una scelta: affittare casa ad una famiglia o immetterla nel ricco circuito degli affitti brevi, che rendono più del doppio di un canone annuale fisso. Anche perché la locazione spesso non tiene il passo con l'inflazione e la tassazione, fra cedolare secca e IMU, si porta via in genere gran parte dell'introito della locazione..

L'alternativa di acquistare una casa, per molte famiglie, è remora per una serie di ragioni: il costo crescente dei mutui che, come si sa, stanno scontando il progressivo aumento dei tassi di interesse della BCE; la disponibilità di risorse sufficienti per l'anticipo; la capienza dello stipendio; la stabilità lavorativa.

La terza opzione fra la scelta dell'affitto breve e della locazione stabile è la locazione a tempo determinato, una opzione che sicuramente garantisce meno costi sotto forma di tasse ed un adeguamento continuo all'inflazione, ma presenta l'indubbio svantaggio di lasciare esposti i proprietari di casa al rischio morosità degli affittuari ed a lunghe e costose procedure di sfratto.
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