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ISTAT, cresce preoccupazione per cambiamenti climatici: i numeri

Ambiente, Economia
ISTAT, cresce preoccupazione per cambiamenti climatici: i numeri
(Teleborsa) - Nel 2022 i cambiamenti climatici si confermano al primo posto tra le preoccupazioni per l’ambiente: così si esprime oltre la metà della popolazione di 14 anni e più (56,7%). Seguono i problemi legati all’inquinamento dell’aria, avvertiti dal 50,2%



E' quanto emerge da un report Istat Preoccupazioni ambientali e comportamenti ecocompatibili dal quale si evince che al terzo posto, leggermente distaccata, si colloca la preoccupazione per lo smaltimento e la produzione dei rifiuti (40,0% delle persone di 14 anni e più). L’inquinamento delle acque (38,1%), l’effetto serra e il buco nell’ozono (37,6%) sono percepiti come ulteriori fattori di rischio ambientale a livello globale.


"Valutando insieme i due problemi – effetto serra e cambiamenti climatici - emerge che l’attenzione della popolazione per la crisi ambientale aumenta in misura decisa dal 2019 (70% di cittadini preoccupati), l’anno caratterizzato dal diffondersi in tutto il mondo dei movimenti di protesta studenteschi ispirati ai “Fridays For Future” di Greta Thunberg. L’inquinamento dell’aria rappresenta invece una preoccupazione costante per un cittadino su due da oltre venti anni. L’attenzione al dissesto idrogeologico è scesa molto: dal 34,3% nel 1998 al 22,4% della popolazione di 14 anni e più nel 2022".

Nel dettaglio: nel 2022 - si legge nel report - "la preoccupazione per le tematiche ambientali si polarizza tra Nord e Mezzogiorno del Paese. In particolare, i cambiamenti climatici preoccupano il 59,8% degli abitanti del Nord rispetto al 51,8% di quelli del Mezzogiorno. Anche l’inquinamento delle acque è particolarmente sentito dagli abitanti delle regioni settentrionali (39,9%) e molto meno nel Mezzogiorno (35,2%). All’opposto, richiamano l’attenzione soprattutto dei residenti del Centro e del Mezzogiorno le tematiche legate alla produzione e allo smaltimento dei rifiuti (42,4% nel Mezzogiorno, 41,9% nel Centro e 37,4% nel Nord) e all’inquinamento del suolo (23,4% al Sud e 19,9% al Nord)".

Nel corso degli ultimi anni i cittadini della Campania e del Lazio hanno manifestato maggiore preoccupazione rispetto alle altre aree del Paese per la produzione e lo smaltimento di rifiuti. Anche nel 2022 queste due Regioni presentano le percentuali più elevate con valori, rispettivamente, di 46,6% e 45,6%, contro una media nazionale del 40,0%.

Nella popolazione degli over14enni i comportamenti ecocompatibili "sono finalizzati soprattutto alla conservazione delle risorse naturali. Nel 2022 il 69,8% degli intervistati dichiara di fare abitualmente attenzione a non sprecare energia, il 67,6% a non sprecare l’acqua e il 49,6% a non adottare mai comportamenti di guida rumorosa al fine di limitare l’inquinamento acustico. Inoltre, il 35,0% della popolazione legge le etichette degli ingredienti e il 22,5% acquista prodotti a chilometro zero".

Nelle regioni del Nord si rileva una percentuale più elevata rispetto alla media nazionale di persone che hanno abitudini virtuose legate alla mobilità: il 52,3% fa attenzione a non adottare comportamenti di guida rumorosi (44,8% nelle regioni del Mezzogiorno) e circa il 20% sceglie mezzi di trasporto alternativi all’auto privata o ad altri mezzi di trasporto a motore privati 2 (14,4% nel Mezzogiorno).
Nelle regioni del Centro si nota una maggiore attenzione nel leggere le etichette dei prodotti (35,8% contro il 33,5% del Mezzogiorno) e acquistare prodotti biologici (16,0% rispetto al 12,9% del Nord). I residenti nel Mezzogiorno si distinguono invece per l’elevata frequenza di acquisto di alimenti e prodotti locali (26,9% contro 19,8% del Nord). L’attenzione a non sprecare acqua ed energia non mostra variabilità legata al territorio.
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