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Petrolio in recupero con conferma tagli volontari Arabia e Russia

Finanza
Petrolio in recupero con conferma tagli volontari Arabia e Russia
(Teleborsa) - Petrolio in crescita questa mattina sulle principali piazze di scambio, di rifletto alla conferma della permanenza dei tagli dell'Opec+, giunte lo scorso weekend dall'Arabia e dalla Russia, i due maggiori contributo del cartello. Il prezzo dl Brent sale cosi a 86,11 dollari al barile all'IPE di Londra, in vantaggio dell'1,5%, mentre il future sul Light Crude, la qualità di greggio nordamericana, viene trattato a 81,73 USD/b, in rialzo dell'1,52%.

Il petrolio aveva toccato il massimo dell'anno a settembre scorso, a 98 dollari al barile, vicinissimo alla soglia psicologica die 100 dollari, di riflesso all'avvio della guerra in Israele, per poi indebolirsi di nuovo ed attestarsi sugli 85 dolllari, sulle preoccupazioni per la crescita economica e la domanda.

L'Arabia Saudita, primo esportatore mondiale di petrolio, ha fatto sapere domenica che manterrà il taglio volontario di produzione di 1 milione di baili al giorno sino alla fine dell'anno. Lo ha precisato un portavoce del Ministro dell'energia saudita con una nota, ribadendo che a fine anno la produzione di greggio dell'Arabia sarà di 9 milioni di barili al giorno.

"Questo ulteriore taglio volontario rafforza gli sforzi precauzionali compiuti dai paesi dell'OPEC+ con l'obiettivo di sostenere la stabilità e l'equilibrio dei mercati petroliferi", ha affermato la fonte nella nota.

"Il nuovo taglio sarà rivisto il mese prossimo per prendere in considerazione la sua estensione, l'approfondimento o l'aumento della produzione" - ha ricordato la fonte - e "va ad aggiungersi al taglio volontario precedentemente annunciato da aprile 2023 fino alla fine di dicembre 2024", andando a "rafforzare gli sforzi precauzionali compiuti dall'OPEC Plus per sostenere la stabilità e l’equilibrio dei mercati petroliferi".

Anche la Russia ha confermato con una nota ufficiale la volontà di rinnovare i tagli alla produzione, che in questo caso ammontano a 300mila barili al giorno fino a fine dicembre, ma sulle decisioni c'è anche la complicata questione delle sanzioni imposte dall'Occidente, che di fatto ne limitano l'export.
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