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Bancari, si lavora sul nuovo contratto: intesa sugli arretrati

Economia
Bancari, si lavora sul nuovo contratto: intesa sugli arretrati
(Teleborsa) - Abi e i sindacati bancari, Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin, stanno discutendo quello che potrebbe diventare il primo contratto della banca digitale. Il rinnovo del contratto collettivo offre infatti l’occasione per creare una cornice nazionale. Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, "il nuovo contratto dei bancari potrebbe portare ai 270mila lavoratori la busta paga di dicembre più alta di sempre, ma le parti sono ancora al lavoro per trovare un equilibrio sulle tranche attraverso cui distribuire l’aumento economico medio di 435 euro e sul pagamento degli arretrati da gennaio di quest’anno, visto che l’ultimo accordo è scaduto alla fine del 2022".

Sempre il quotidiano economico riferisce che nelle scorse ore è stato convocato un Casl d’urgenza per colmare le distanze che restano. "Nella riunione con i segretari generali che si è svolta subito dopo sembra però che sia stato trovato un sostanziale accordo anche sugli arretrati, in modo da arrivare al 22 novembre, alla plenaria, in una condizione di maggiore equilibrio", si legge.

Trattativa in stato avanzato anche sulla parte normativa. "I cambiamenti sembrano essere finalizzati alla maggiore flessibilità necessaria per le riorganizzazioni del settore – sostiene il Sole 24 Ore –. Sulla mobilità territoriale il capitolo dei chilometri per gli spostamenti dei lavoratori sarà risolto verso la metà della forchetta tra i 50 chilometri attuali e gli oltre 70 chiesti dalle banche. Quanto all’età per richiederli da parte delle banche, anche in considerazione dell’età media elevata dei bancari, potrebbe essere alzata verso i 55 anni. La piena fungibiltà dovrebbe essere tra tutti e 4 i livelli dei quadri direttivi, senza però penalizzazioni economiche".

In entrambi le banche avranno così meno limitazioni quando dovranno ricollocare le persone in caso di chiusura delle filiali e più in generale di riorganizzazione. "Si sta inoltre ragionando su come rendere più esigibile la formazione – prosegue il quotidiano –, che sarà sempre più importante per l’occupabilità delle persone e per affrontare il cambiamento digitale: un tema che riguarderà molte decine di migliaia di persone. Per accompagnare le uscite, il Fondo per l’occupazione potrebbe infine essere utilizzato in sinergia con il Fondo di solidarietà per compensare le perdite di stipendio e contributi di chi sceglie volontariamente di andare in part time via via che si avvicina l’età per il prepensionamento".
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