(Teleborsa) - La netta sovraperformance delle integrated utilities rispetto ai pure play nel 2023 (+35%), in particolare sui pure play rinnovabili, ha spinto gli analisti di
Deutsche Bank a un
riposizionamento all'interno del settore delle utilities europee. In particolare, hanno apportato sei modifiche alle raccomandazioni,
declassando i player integrati e migliorando i pure play. Con la loro forte crescita della RAB, aggiornano
National Grid ed
Elia da Hold a Buy. Sebbene rischioso, ritengono che
Orsted abbia la possibilità di reimpostarsi e dovrebbe essere in grado di evitare un aumento di capitale (da Hold a Buy). Su
Redeia, che ha sottoperformato significativamente nel 2023, passano da Sell to Hold.
Enel ha
sovraperformato significativamente e quindi hanno
tagliato il titolo da Buy a Hold.
Verbund potrebbe risentire negativamente del calo dei prezzi dell'energia elettrica all'ingrosso e pertanto è stato tagliato da Hold a Sell.
Per le
integrated utilities, Deutsche Bank mantiene il Buy su
E.ON (il catalyst è il bilancio),
SSE (multipli bassi e mix di alta qualità),
Engie (rendimento da dividendi superiore al 9%) e
RWE (consensus a medio termine al rialzo), con Sell su Verbund (in calo prezzi dell'energia). Per i
titoli regolamentati consiglia
Italgas (8,5x P/E),
Snam (rendimenti interessanti), National Grid (capex in aumento e potenziale estensione della guidance) ed Elia (rapida crescita della RAB), con Sell su
Enagas (potenziale taglio dei dividendi). Per le
energie rinnovabili a Deutsche Bank piacciono Orsted (rischioso, ma possibilità di reset) e OX2 (multiplo basso e creazione di valore).
Guardando alle
società italiane, Deutsche Bank ha alzato il target price su Snam (a 5,4 euro da 5,2, +4%), su Terna (a 7,7 euro da 7,5, +3%), su Italgas (a 6,0 euro da 5,7, +5%). Invariato il prezzo obiettivo su Enel a 7 euro per azione.
Nel focus su
Enel, viene sottolineato che la società è stata una delle top pick per tutto il 2023 ed è stata uno dei titoli con le migliori performance del settore. Ha
recuperato quasi tutta la sottoperformance registrata durante la crisi energetica e l'anno è culminato nel CMD di novembre, in cui il nuovo management ha fornito guidance in linea o al di sopra del consensus, anche se al di sotto delle stime del Deutsche Bank.
"Riteniamo che le previsioni per il 2024 in particolare siano prudenti e vediamo la
possibilità per l'azienda di superare le previsioni e il consensus quest'anno grazie agli
elevati margini nelle sue attività retail - si legge nella ricerca - Ciò potrebbe fornire un vento favorevole durante tutto l'anno. Tuttavia, per il resto il titolo è privo di catalizzatori e ora viene scambiato su 10,3x 2025E P/E. Si tratta di uno sconto rispetto al multiplo del settore di 12,4x, sebbene Enel abbia generalmente scambiato all'incirca a questo importo di sconto".