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Eni, per Barclays potrebbe unirsi al club da 100 miliardi di market cap

Energia, Finanza
Eni, per Barclays potrebbe unirsi al club da 100 miliardi di market cap
(Teleborsa) - L'attuale capitalizzazione di mercato di Eni è pari a 50 miliardi di euro, o 55 miliardi di dollari. In confronto, la capitalizzazione di mercato di Shell è di oltre 200 miliardi di dollari, TotalEnergies di oltre 150 miliardi di dollari, BP ed Equinor sono circa 100 miliardi di dollari. Far crescere il business in modo redditizio ed efficiente nel tempo potrebbe aiutare, ma - data la struttura e la strategia di business uniche di Eni - la capitalizzazione di mercato del gruppo potrebbe raggiungere i 100 miliardi di dollari, con le giuste condizioni di mercato. Lo spiega Barclays in una nota sul tema, sottolineando che ciò corrisponde a un prezzo delle azioni di 28 dollari per azione, in uno scenario blue sky. Il broker ha attualmente un rating Overweight, con un prezzo obiettivo di 19 euro per azione.

Eni avrebbe bisogno sia di un buon slancio operativo che del sostegno dei prezzi del petrolio e del gas per passare al club dei 100 miliardi di dollari. Al momento, 100 miliardi di dollari sono probabilmente un'esagerazione, ma Barclays ritiene che un traguardo provvisorio di 75 miliardi di dollari sia un risultato fattibile.

Nonostante sia una major energetica più piccola e più focalizzata sull'Europa, nel 2023 Eni ha sovraperformato le società energetiche integrate europee e statunitensi del 19%. Secondo gli analisti, lo slancio operativo, supportato da rendimenti di cassa interessanti, consentirà una sovraperformance del prezzo delle azioni anche nel 2024.

Tra gli elementi a supporto di questa tesi vengono citati: un business upstream che cresce più rapidamente rispetto ai suoi concorrenti a grande capitalizzazione, con una buona visibilità della pipeline a breve termine e utili del gruppo maggiormente incentrati sui prezzi delle materie prime; una strategia chiara per migliorare il business downstream attraverso la transizione energetica (più nello specifico: un business in crescita di biocarburanti; l'ottenimento di una valutazione di 10 miliardi di dollari per Plenitude; il business della mobilità aostenibile, con Enilive che potrebbe essere un driver di crescita e essere uno spin-off); la valutazione non è eccessivamente costosa con il rendimento da dividendi superiore del 20% circa rispetto alla media del settore nel 2024/25.

Viene evidenziato che Eni ha la più alta crescita produttiva nel breve termine tra i peer europei, con un CAGR 23-25 dell'upstream production pari al 6,7%, davanti a Shell con il 3,8% ed Equinor con il 3,6%. Inoltre, l'upstream cash flow per barile del 2024 è uno dei migliori del settore, con 36,1 $/boe, dietro solo ai 36,8 $/boe di Galp e davanti ai 33,8 $/boe di Total.

In un focus su Enilive, la business unit della mobilità sostenibile di Eni, che gestisce le bioraffinerie di Eni e la commercializzazione retail di carburanti e di soluzioni di mobilità intelligente, viene ricordato che Eni è stata flessibile riguardo alle sue strutture societarie, con un modello satellite che si adatta per un facile accesso al capitale specializzato e all'ottimizzazione della struttura finanziaria. Barclays crede che Enilive possa essere il prossimo asset a essere valorizzato e ritiene che Eni potrebbe scegliere di effettuare un placing strategico per Enilive per ottenere un punto di riferimento per la valutazione (simile a Plenitude), seguito da una potenziale IPO.
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