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Proteste agricoltori, Meloni: governo difende comparto agricolo da prima che scendesse in piazza

Economia
Proteste agricoltori, Meloni: governo difende comparto agricolo da prima che scendesse in piazza
(Teleborsa) - La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha firmato a L'Aquila l'Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il governo e la Regione Abruzzo. Ad accoglierla, il sindaco de L'Aquila, Pierluigi Biondi, il presidente della Regione, Marco Marsilio, e il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto. Meloni si è fermata anche a parlare brevemente con i lavoratori del call center Tecnocall, oggetto di una vertenza sindacale. I lavoratori sono in cassa integrazione.

Con la rinegoziazione del PNRR, “abbiamo liberato 3 miliardi di euro per le aziende agricole, perché da molto prima che ci fossero le manifestazioni e si scendesse in piazza, questo governo ha difeso il comparto agricolo da alcune scelte troppo ideologiche, che rischiavano di perseguire la transizione verde, rischiando di produrre una diversificazione industriale”, ha dichiarato Meloni rispondendo alle proteste in corso in questi giorni in Italia e in Europa. In mattinata, trattori con cartelli e bandiere tricolori hanno sfilato per le vie più trafficate della città. Alcuni dei manifestanti hanno chiesto di essere ricevuti dalla presidente del Consiglio per consegnarle un documento con le motivazioni della protesta.


“Le infrastrutture continuano ad essere in questa regione la nostra priorità”, ha poi dichiarato Meloni, parlando dei collegamenti autostradali e ferroviari in progetto per la Regione Abruzzo. "Voglio annunciare che" il raddoppio della linea ferroviaria "Roma-Pescara si farà, che grazie al lavoro dei ministri Salvini e Fitto il governo ha individuato tutte le risorse che servono a valere sui fondi di coesione, compresi i 100 milioni del 2023, e nei prossimi giorni il Cipess sarà convocato" per le delibere, ha fatto sapere. La presidente del Consiglio ha poi ricordato che all'interno del PNRR "l'opera non si sarebbe potuta concludere" e che "con coraggio" il governo ha "stralciato il finanziamento" da 620 milioni e cercato i fondi altrove.

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