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Istat, febbraio contrastante: su la fiducia dei consumatori, cala quella delle imprese

Economia
Istat, febbraio contrastante: su la fiducia dei consumatori, cala quella delle imprese
(Teleborsa) - A febbraio 2024 emergono segnali contrastanti dal clima di opinione degli operatori economici: l’indice del clima di fiducia dei consumatori aumenta da 96,4 a 97,0 mentre l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese scende da 97,9 a 95,8. Come evidenzia l'Istat nel suo rapporto sulla fiducia di consumatori e imprese, il calo di fiducia delle imprese rimane comunque sul livello medio degli ultimi sei mesi. "La flessione – spiega l'Istat – è dovuta ad un diffuso peggioramento della fiducia in tutti i comparti economici indagati". L’indice di fiducia dei consumatori continua invece a crescere, senza interruzioni, dallo scorso novembre e raggiunge il livello più elevato da giugno 2023. La salita dell’indice è dovuta al miglioramento dei giudizi sulla situazione finanziaria della famiglia, evoluzione coerente con l’andamento positivo delle opinioni sul risparmio e sulla convenienza all’acquisto di beni durevoli nella fase attuale.

"Bene, prosegue, del tutto inaspettato, l'andamento positivo della fiducia", ha affermato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando il dato sulla fiducia dei consumatori. "Nonostante i rincari delle bollette del gas, dovuti al ripristino dell'Iva deciso dal Governo, la fiducia nel suo complesso per il momento non scende, anche se i suoi effetti negativi si vedono, come avevamo previsto, nei dati del giudizio e delle attese sulla situazione economica della famiglia che, a differenza del giudizio sul bilancio familiare, calano, rispettivamente, da -31,9 a -32,2 e da -13,2 a -16,6. La fiducia, comunque, è distante, 0,5 punti percentuali in meno, dal picco dello scorso anno, quando a giugno si era arrivati a 97,5", ha concluso Dona.

!La frenata dell’inflazione registrata negli ultimi mesi, e la forte riduzione delle bollette di luce e gas rispetto ai valori record degli ultimi due anni, stanno avendo impatti positivi sulle aspettative delle famiglie italiane, in particolare sul fronte della situazione personale – ha spiegato il Codacons - I dati Istat, tuttavia, attestano un andamento contrario per le imprese, che registrano una riduzione dell’indice della fiducia in tutti i comparti economici, con il commercio al dettaglio che segna il calo più consistente". "È importante notare, nell’analisi condotta dall’Istat, che le opinioni circa la situazione economica generale, non a caso, peggiorano (passando da 103,1 a 102). Si registra in calo, inoltre, la fiducia delle imprese. I dati, se letti con attenzione, non sono certo incoraggianti e testimoniano la situazione di difficoltà che ancora molte famiglie stanno vivendo", ha fatto però notare Federconsumatori.

"La frenata dei prezzi dà un’iniezione di fiducia ai consumatori, ma non al commercio. Le rilevazioni Istat confermano il progressivo miglioramento del clima delle famiglie, il cui indice cresce, senza interruzioni, dallo scorso novembre, in coincidenza con il rallentamento dell’inflazione. Per il commercio al dettaglio, però, febbraio resta un mese freddo, non solo dal punto vista climatico. L’indice di fiducia complessivo del comparto si ferma a 100,6: escludendo il periodo della pandemia, è il febbraio peggiore dal 2015", ha fatto notare Confesercenti. "L’energia potenziale accumulata con il prolungato miglioramento della fiducia dei consumatori, dunque, non si sta trasformando in energia cinetica per i consumi, anche a causa della ripresa del risparmio, che le famiglie tornano ad accumulare dopo averlo sacrificato per mantenere i livelli di spesa durante la fase di picco dell’ondata inflazionistica", ha aggiunto.


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