(Teleborsa) -
Generali Investments, rilevando che il sentiment nell’
Area euro è migliorato ulteriormente e che l'attività economica risulta "saldamente in espansione", ha
rivisto al rialzo le previsioni di crescita per il 2024.
"Con il superamento della recessione manifatturiera globale e l'aumento del reddito reale, ci aspettiamo che il ritmo dell
'espansione sorprendentemente forte del 1° trimestre (PIL +0,3% quarter on quarter) venga mantenuto. - sottolinea
Martin Wolburg, senior economist di Generali Investments - Di conseguenza, abbiamo alzato le nostre previsioni di
crescita per il 2024 allo 0,8% (dallo 0,6%), al di sopra dell'attuale consenso dello 0,5%".
"A maggio
l'inflazione è risalita al 2,6% a/a", sottolinea l'esperto, aggiungendo "la
crescita dei salari nel 1° trimestre è stata
forte, ma continuiamo a intravedere un'attenuazione della pressione dei prezzi".
La crescita dei salari in
Francia, Italia e Spagna si è attestata solo
intorno al 3% annuo. In effetti, l'indicatore di crescita salariale che si basa sugli annunci di lavoro segnala
una moderazione della dinamica salariale all'inizio del 2° trimestre (al 3% anno su anno in aprile). Il tracker proprietario della BCE suggerisce che la crescita dei salari negoziati si attesterà
in media intorno al 4% nel 2024 (dal 4,5% nel 2023). L'inflazione dei servizi si modererà nel tempo.
I membri del Consiglio direttivo della BCE (CG), come
Schnabel e de Guindos, hanno messo in guardia sull'evoluzione della crescita salariale come rischio al rialzo per l'inflazione. I salari negoziati nel 1° trimestre in Germania (+6,2% anno su anno) hanno lasciato intendere questa direzione e nell'area dell'euro la
crescita dei salari negoziati nel 1° trimestre
si è rafforzata al 4,7% anno su anno.
Su questa base l'esperto conferma che
il 6 giugno la BCE taglierà i tassi di 25 punti base e che questo sia l'inizio di un ciclo di allentamento, ma ritiene anche che i
"mercati non prezzino a sufficienza l'entità dei
futuri tagli dei tassi".
I mercati continuano a temere che
l'ultimo miglio nella lotta all'inflazione costringa le banche centrali ad
allentare i tassi solo con riluttanza. L'inflazione di maggio è rimbalzata al 2,6% a/a, dal 2,4% a/a. Ciò è dovuto a fattori particolari come gli effetti base dei prezzi dell'energia, ma anche, e soprattutto, al rimbalzo dell'inflazione dei servizi.