(Teleborsa) -
AIGA, Associazione Italiana Giovani Avvocati,
esprime piena soddisfazione per l’accoglimento dell’istanza volta a sopprimere l’originaria formulazione dell’art. 129, comma 10, della
Legge di Bilancio 2026, che avrebbe introdotto un duplice onere burocratico a carico del professionista che fattura una prestazione alla Pubblica Amministrazione,
imponendo di documentare la regolarità fiscale e contributiva quale presupposto per la liquidazione delle competenze.La norma è stata superata da un emendamento (prima firma Calandrini) che introduce il versamento diretto all’Agenzia delle Entrate-Riscossione delle somme spettanti al professionista che risulti
debitore verso l’Erario per cartelle esattoriali già emesse. AIGA riconosce
l’obiettivo di contrasto all’evasione, ma segnala un rischio concreto: in presenza di cartelle errate, non notificate o prescritte, il professionista potrebbe vedersi trattenere in automatico parte o tutto il compenso dovuto dalla PA, dovendo poi far valere i propri diritti solo dopo la trattenuta.
“Bene la soppressione di un aggravio
burocratico ingiustificato. Ma ora servono garanzie chiare: il pagamento non può essere bloccato o trattenuto automaticamente sulla base di cartelle contestabili o sbagliate”, dichiara il presidente AIGA, Luigi Bartolomeo Terzo. “Non sono infrequenti, infatti, ipotesi nelle quali
Agenzia delle Entrate -Riscossione emetta cartelle esattoriali errate, per debiti inesistenti o mai notificati o già prescritti. Basti pensare al recente caso della notifica di una
cartella ad un bambino di 7 anni per omesso versamento dell’IRPEF 2017 (quando il bambino non era neppure nato)”.AIGA auspica, pertanto, l’introduzione di correttivi idonei a evitare effetti lesivi del diritto al compenso e del diritto di difesa, prevedendo strumenti e tempi certi per contestare la cartella impeditiva del
regolare pagamento della fattura, prima che operi l’automatismo della compensazione.