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Taurocatapsia

Tanto vale rischiare, almeno nel 2013.

Tanto vale rischiare, almeno nel 2013

Supereremo la fine del mondo prevista dai Maya. Supereremo anche il fiscal cliff. Ci saranno molte feste per questo, ma i problemi del mondo non saranno finiti e nemmeno quelli di chi investe.

Le pressioni strutturali si intensificheranno su molti fronti. L’invecchiamento dell’Occidente ha appena cominciato a farsi sentire. Nella seconda metà del decennio l’onda grigia dei figli del Baby Boom del dopoguerra diventerà ancora più potente e premerà su tutti i sistemi previdenziali e sanitari più di oggi. I conti pubblici resteranno sotto controllo solo con uno sgradevole mix di tagli allo stato sociale, pressione fiscale in costante aumento e monetizzazione del debito a perdita d’occhio.

Chi investe avrà sempre più a che fare con una tassazione crescente del patrimonio, del reddito da capitale e delle transazioni finanziarie. La fiscalità diverrà sempre più progressiva. La repressione finanziaria si intensificherà, soprattutto se, a un certo punto, dovesse ripartire l’inflazione. In America qualcuno ha iniziato a proporre di tassare pesantemente l’oro. L’India, che importa molto oro e argento e ha problemi strutturali di bilancia commerciale, sta pensando all’introduzione di restrizioni.

I tassi d’interesse verranno mantenuti rigorosamente sotto l’inflazione. Le banche centrali continueranno ad accumulare titoli pubblici. Per qualche tempo manterranno la finzione che questi acquisti siano temporanei. L’exit strategy, che due anni fa veniva presentata come imminente, oggi appare lontana e fra qualche anno scivolerà nel mito.

L’Inghilterra, prendendo atto pragmaticamente del fatto che il Quantitative easing è una partita di giro tra la tasca destra e la tasca sinistra del Tesoro e della banca centrale, ha già iniziato a cancellare gli interessi che passano da una parte all’altra e prepara il terreno per il giorno in cui il debito detenuto dalla Bank of England verrà cancellato con un tratto di penna.

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