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Le cose cambiano

Che cosa è cambiato dopo la decisione della BNS di liberare il cambio del Franco Svizzero contro Euro?

Dal momento che per decenni emettere debito governativo non è mai stato un problema, siamo arrivati dove siamo ora: al punto in cui questo debito non è più matematicamente sostenibile e sarebbe necessario tagliare le spese che questo debito finanzia. Ma tagliare le spese è un suicidio politico: per cui i governi – tutti – piuttosto di venir meno al contratto sociale con gli elettori hanno preferito (e stanno preferendo) usare qualunque mezzo per tirare avanti, emettendo sempre più debito per finanziare il vecchio debito e creando il modello del QE per sostenere questo schema, molto molto simile, a ben riflettere, a quello che oggi in diritto viene chiamato “autoriciclaggio”: se la suonano e se la cantano, emettono il debito e poi fanno il QE per ricomperarselo.

Non esiste letteralmente nessuna scorciatoia per uscire da questo vicolo cieco. Il fatto che le Banche Centrali stiano apertamente tagliando i tassi fino a portarli in negativo dovrebbe spiegare meglio di qualunque altro ragionamento quanto siamo avanti in termini di problemi. Per usare un paragone calcistico, siamo nei minuti di recupero, anche se non sappiamo quanti siano. Cosa può succedere? Come sarà il 2015? Per ora, come ampiamente previsto nei post precedenti, i mercati stanno metabolizzando questo pesante (indigeribile?) boccone con possenti rigurgiti di volatilità e cominciando a mettere in atto un (sottaciuto dai media) flight to quality verso i beni reali non iperinflazionati (oro, sul quale è entrato un segnale del quale hanno già ampiamente beneficiato i Portafogli Modello di www.cicliemercati.it, Franco Svizzero). Possiamo escludere un altro 2008? Forse, per la semplice ragione che un 2008 si verifica solo se fallisce il sistema bancario. Il sistema bancario mondiale attuale è talmente solido, patrimonializzato e con i rischi sotto il controllo delle Banche Centrali, da poter sopportare il fallimento di uno Stato come la Spagna o l’Italia, figuriamoci una Grecia.

Quello che si può affermare con alte probabilità che sia vero, è che il 2015 sarà l’anno in cui le Banche Centrali smetteranno o saranno forzate a smettere (vedi Banca Centrale Svizzera) di determinare i prezzi delle asset class attraverso l’acquisto delle stesse, in principal modo le obbligazioni societarie sia High Yield che Investment Grade. Se lasciate libere, diverse asset class perderebbero tra il 10 e il 20% del loro valore. Il valore delle asset class con rischio di credito e rischio di tasso determinato dal mercato libero è diverso dal valore determinato dalle Banche Centrali (vedi Franco Svizzero, che per il mercato valeva il 20/30% in più del valore determinato dalla banca Centrale Svizzera). Diversi mercati azionari hanno valutazioni sostenibili solo grazie alla non competitività delle altre classi di asset (esempio: la borsa USA). In questo scenario di persistente dissonanza cognitiva dell’investitore, istituzionale o privato, l’unico motivo per il quale le Banche Centrali interverrebbero ancora sul mercato attraverso l’acquisto di titoli è solo se pensassero che un crollo dei mercati finanziari potrebbe determinare una nuova recessione.

La mia sensazione è che le Banche Centrali si stiano convincendo che un ribasso dei mercati finanziari non determinerebbe una recessione, almeno non peggiore di quella che già alcune aree rischiano, quindi il 2015 può essere l’anno della liberazione dal controllo delle Banche Centrali. Poi, come dimostrano le due citazioni qui sotto, chiunque si può sempre sbagliare nel valutare le situazioni.

I cannot imagine any condition which would cause a ship to founder. I cannot conceive of any vital disaster happening to this vessel. Modern shipbuilding has gone beyond that.” – Edward Smith, Capitano della RMS Titanic

One reason that risk premiums may be low is precisely because the environment is less risky... The Fed has long focused on ensuring that banks hold adequate capital and that they carefully monitor and manage risks. As a consequence, banks are well-positioned to weather the financial turmoil.” – Janet Yellen, attuale Governatore della FED, Luglio-Settembre 2007 (qualche mese prima della crisi)

(Nota – Il titolo del pezzo fa riferimento a un bellissimo film di David Mamet, “Things change“)

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